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Chiara Ferragni, anche la bambola Trudi sotto indagine. Dopo pandoro e uova di Pasqua altri guai

Pubblicato il 08/01/2024 14:46

Lo scandalo partito dal pandoro Balocco si è via via allargato. E per Chiara Ferragni le cose si stanno mettendo sempre peggio. L’ormai celebre video di scuse non è servito a molto. E così l’influencer (tornata sui social dopo il silenzio strategico) si ritrova ora a dover contrastare da una parte l’emorragia di follower turbati e indignati per quella vicenda e dall’altra le indagini di varie procure nazionali. Dal pandoro si era infatti arrivati all’operazione uova di Pasqua e ora sotto la lente ci finisce un’altra campagna: quella della bambola Trudi sponsorizzata da Chiara Ferragni dopo il suo matrimonio con Fedez. Nel mirino, stando a quanto riporta Il Giornale d’italia, ci sono tutte le operazione di beneficienza di cui è stata protagonista l’influencer. (Continua a leggere dopo la foto)
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La Bambola Trudi limited edition è stata creata dopo il matrimonio con Fedez “per supportare una no profit impegnata contro il cyberbullismo”. I pm milanesi, però, hanno voluto vederci chiaro anche in questa operazione. Così era stata presentata la bambola: “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”. Venduto a partire dal maggio 2019, il peluche di Trudi raffigurante l’influencer è ora nel mirino degli investigatori che stanno cercando di capire come e se sono stati distribuiti i soldi incassati dalla vendita. Presto è arrivata la nota della società che gestisce il marchio Chiara Ferragni per precisare il tutto. (Continua a leggere dopo la foto)

Si legge nella nota: “In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni, Tbs crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp out bullying nel luglio 2019”. Continua la nota: “Il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a Tbs Crew Srl. Tbs crew Srl, infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp out bullying ha riguardato – come dichiarato nei materiali di comunicazione – esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi”. Ora, però, si attendono gli esiti dell’indagine.

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