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Che sberla! Lockdown e pugno di ferro sul Covid, gli elettori lo conciano per le feste

Pubblicato il 23/05/2022 12:15

Clamoroso risultato elettorale, quello andato agli archivi in queste ore in Australia: dopo ben nove anni, infatti, il Partito laburista tornerà a governare il Paese, come deciso dai cittadini che si sono recati alle urne lo scorso 21 maggio. Dovrà abbandonare l’incarico il premier uscente conservatore Scott Morrison, che nei giorni scorsi è stato protagonista di un feroce braccio di ferro con il tennista Novak Djokovic al quale è stato fatto divietodi partecipare agli Australian Open di tennis. Al suo posto, il leader laburista Anthony Albanese.

Prima ancora della proclamazione dei risultati ufficiali, Morrison ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulato con il rivale, per poi annunciare le sue dimissioni da leader dei Liberali. Non è ancora chiaro se i Laburisti avranno una maggioranza autonoma o saranno costretti a cercare alleanze altrove, ma il ribaltone è un dato di fatto e ha del clamoroso, viste le proporzioni: i Laboru dovrebbero strappare almeno 72 seggi, con i liberal-nazionali di Morrison fermi a 50.

Come raccontato dal Sole 24 Ore, Albanese è nato nel 1963 a Sydney, figlio di Carlo Albanese, scomparso nel 2014, e Maryanne Ellery, morta nel 2002. La madre era australiana di origine irlandese, mentre il padre era italiano di Barletta. I suoi genitori si sono conosciuti nel marzo 1962 durante un viaggio da Sydney a Southampton sulla nave TSS Fairsky della Sitmar Line, dove il padre lavorava come steward.

Tra i primissimi a congratularsi con Albanese è stato il premier britannico Boris Johnson, che ha subito ribadito i “valori” che uniscono i due Paesi: “In quanto prospere democrazie affini, lavoriamo ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più sicuro, più verde e più prospero”. A pesare sulla sconfitta di Morrison, la dura politica adottata in alcune fasi della lotta al Covid, con restrizioni mai digeriti dalla popolazione, e le posizioni espresse nei confronti dei non vaccinati, contro i quali ha sempre mostrato il pugno di ferro nonostante un crescente malumore nell’opinione pubblica.

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