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“Asserviti, dovete vergognarvi”. Caso Emanuela Orlandi, esplode l’ira del fratello Pietro: il duro sfogo

Pubblicato il 17/07/2023 10:22

Un caso che continua a far discutere, nonostante i tanti anni ormai trascorsi. Ancora avvolto da una fitta nebbia di mistero. Tornato, però, d’attualità negli ultimi mesi, a seguito di nuove indagini e rivelazioni. La scomparsa di Emanuela Orlandi continua a tenere banco nella maggior parte dei talk show italiani, con il fratello della giovane scomparsa, Pietro, a battersi affinché si arrivi finalmente alla verità. Proprio nelle ultime ore, però, è andato in scena un duro scontro tra lo stesso Pietro e la testata Dagospia, che in un articolo aveva lanciato il seguente interrogativo: “Non sarebbe ora di dire che il Vaticano non ha mai avuto nulla a che fare con Emanuela Orlandi?”. Una presa di posizione che ha scatenato subito una forte polemica. (Continua a leggere dopo la foto)
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La pista della pedofilia in Vaticano, di cui tanto si è discusso in passato, secondo Dagospia non sarebbe concreta: “Sui giornali arrivano anche le opinioni dei poliziotti che avrebbero indagato (indagato?) sul caso, gettano accuse sulla pedofilia dei preti, e accusano il Vaticano di reticenza. Il crimine della Orlandi è stato commesso fuori le sacre mura, e in Italia vige il principio del ‘locus commissi delicti’: indagano gli organi competenti sul territorio. E la Procura di Roma per tre volte ha indagato e archiviato il caso perché le ipotesi ventilate non hanno trovato alcun riscontro nei fatti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Una posizione decisamente in contrasto con quanto sostenuto di recente dai parenti della ragazza scomparsa, che avevano respinto con forza la pista famigliare e lanciato accuse proprio contro il Vaticano. A poche ore dalla pubblicazione dell’articolo su Dagospia, è così arrivata la replica di Pietro Orlandi. (Continua a leggere dopo la foto)

In un post su Facebook, Pietro Orlandi ha infatti commentato: “Questo è un’altro tipo di giornalismo asservito che non conosce nulla di questa storia e che non ha neanche il coraggio di firmarsi, e fa bene perché dovrebbe solo vergognarsi e nascondersi se gli rimane un briciolo di dignità”. Dagospia ha replicato in maniera ironica ringraziando il fratello di Emanuela per la pubblicità fatta all’articolo e precisando: “Abbiamo un unico appunto, un altro si scrive senza apostrofo!”.

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