Quello che inizierà a breve, rischia di essere un settembre molto amaro per gli italiani. Amarissimo. Con il governo Draghi intenzionato a introdurre un vero e proprio obbligo vaccinale, al vaglio nelle prossime settimane. E con il ritorno, nel frattempo, delle tanto odiate raccomandate. Come da decreto Sostegni bis, infatti, il 31 agosto scadrà la sospensione della notifica degli atti, delle procedure di riscossione e dei pagamenti delle cartelle, oltre che delle rateizzazioni. Tempo, dunque, di tornare a guardare con timore tra la posta in arrivo.
Come spiegato dal Corriere della Sera, le norme adottate dal governo durante il periodo di crisi legato alla pandemia concedono la facoltà di effettuare i versamenti delle rate 2020 ancora dovute ripartendoli nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2021, senza perdere le agevolazioni previste. Attraverso le faq, le famigerate domande più frequenti, sono stati chiariti i termini per il versamento delle rate della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio” previste nel 2020. Per non perdere i benefici della definizione agevolata, chi è in regola con i versamenti del 2019 deve effettuare il pagamento delle rate non ancora versate nel 2020 in quattro mesi a partire da luglio 2021.
Riepilogando, dunque, entro il 31 agosto 2021 si paga la rata scaduta il 31 maggio 2020 (rottamazione ter), mentre entro il 30 settembre 2021 si pagano le rate scadute il 31 luglio 2020 (rottamazione ter e saldo e stralcio). Infine, entro il 31 ottobre 2021 si paga la rata scaduta il 30 novembre 2020 (rottamazione ter). Confermati i termini per il pagamento delle rate di febbraio, marzo, maggio e luglio 2021 che dovrà avvenire entro il 30 novembre 2021.
L’Agenzia delle Entrare ha inoltre chiarito che “per ogni scadenza è prevista la possibilità di effettuare il pagamento avvalendosi anche dei 5 giorni di tolleranza aggiuntivi concessi dalla legge”. Terminerà, con il 31 agosto, la sospensine dei versamenti di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento esecutivo, avvisi di addebito Inps la cui scadenza ricade nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021. Tempo, dunque, di rimettere mano al portafogli. In un momento in cui il governo sembra più interessato a ricattare gli italiani sul fronte vaccino che ad aiutarli a far fronte alla vera emergenza, quella economica.
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