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In carcere per 20 anni, poi l’incredibile assoluzione: l’assurdo caso giudiziario di questa donna

Pubblicato il 14/12/2023 14:26

Ha trascorso in carcere venti, lunghissimi anni. Con l’accusa, terribile, di aver ucciso i propri quattro figli. Alla fine, però, la Corte di Appello penale del Nuovo Galles del sud, in Australia, ha riconosciuto l’innocenza di Kathleen Folbigg, una donna di 56 anni. Come ricostruito dal Messaggero, la signora è stata a lungo dipinta come un’assassina e riabilitata solo nelle ultime settimane, al culmine di uno dei casi giudiziari più clamorosi e discussi del recente passato. Una lettera inviata nel 2021 alle autorità australiane da un centinaio di scienziati (tra cui due premi Nobel) aveva chiesto la grazia e il rilascio immediato della donna, a seguito dopo le conclusioni cui era giunto nel 2020 un team di scienziati, coordinati dall’immunologa spagnola Carola Garcia de Vinuesa e guidati dal danese Michael Toft Overgaard. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli esperti avevano infatti scoperto che la morte dei figli di Kathleen Folbigg è stata determinata da cause genetiche. Lo studio, portato a termine da un team internazionale composto da 27 scienziati, ha rivelato che i bambini erano portatori di rare varianti di un gene chiamato calmodulina 2, che provoca violenti attacchi epilettici e causa morti improvvise nella prima infanzia. (Continua a leggere dopo la foto)

carcere 20 anni assoluzione

Nel 2003 la donna, che ha sempre professato la sua innocenza, è stata condannata a venticinque anni di carcere con l’accusa di aver ucciso i suoi bambini, di età compresa tra 19 giorni e 19 mesi, morti improvvisamente tra il 1989 e il 1999. Stando all’accusa, Kathleen Folbigg li avrebbe soffocati. Soltanto di recente questa tesi è stata smontata: gli esperti hanno scoperto che le due figlie della donna condividevano una mutazione genetica (Calm2 G114R) che può causare la morte cardiaca improvvisa. I due figli maschi, invece, era afflitti da un problema diverso, legato all’epilessia. (Continua a leggere dopo la foto)

Come riportato dalla Bbc, secondo la professoressa Carola Vinuesa che ha guidato il team di ricerca dell’Australian national university, una sequenza genetica insolita era immediatamente evidente nel Dna della donna, prima ancora che i campioni dei bambini fossero testati. La difficoltà nell’individuarla sta nel fatto che si tratta di una mutazione rarissima: ci sarebbero solo 134 casi in tutto il mondo. Lo scorso giugno ècosì arrivata la grazia, a seguito di una revisione del processo che ha valorizzato le nuove evidenze scientifiche.

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