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Canfora: “Al Pd è rimasto solo l’ideale dell’europeismo dei poteri finanziari”

Pubblicato il 20/01/2021 18:34 - Aggiornato il 20/01/2021 20:48

Luciano Canfora, tra i più stimati filologi europei, ha concesso una lunga intervista a Francesco Borgonovo per La Verità a margine della pubblicazione del suo nuovo libo, appena pubblicato, che si intitola “La Metamorfosi”, in cui il professore indaga il cambiamento della sinistra nell’ultimo secolo: dal Partito comunista al Parino democratico. Dice Canfora: “Sinistra è una parola ormai espunta anche dalla ragione sociale del PD. Lo dico un po’ scherzando un po’ sul serio. Quel che vediamo oggi è trasformismo. Sembra di tornare al tempi di Giolitti, quando ogni parlamentare era una specie di monade che faceva politica in proprio. Del resto la decadenza dei partiti pulitici è il terreno di coltura per il trasformismo. Lo vediamo da ogni parte. Penso ad esempio a Di Mino. Ricordate che voleva l’impeachment per Mattarella? E adesso è quasi un pasdaran del presidente… Quando i partiti deperiscono, la parola politica diviene strumentale, perde ogni contenuto di verità”.

E sempre a proposito del Pd, Canfora spiega una verità che forse in troppi non ancora colta: “Europeismo: mi sono sempre chiesto che cosa voglia dire. Per avere un’idea di che cosa sia questa Europa, basti pensare che i due Paesi che hanno salvato il Vecchio Continente prima da Bonaparte e poi da Hitler – cioè Inghilterra e Russia – non fanno parte dell’Ue. Questo la dice lunga. Ma fornisco un altro elemento. Ricordo, prima dell’emergenza Covid, un duro articolo dello Spiegel contro Angela Merkel. La cancelliera aveva detto che per fare gli eurobond sarebbero dovuti passare sul suo cadavere. Lo Spiegel parlò di una visione spietata, egoista. Bene. È curioso vedere quelli che allora la pensavano come la Merkel vantarsi oggi di essere diventati buoni e generosi”.

Canfora poi definisce – e qui sta il nodo centrale – l’europeismo l'”Internazionalismo dei benestanti”. E spiega: “Il trasferimento di sovranità che è stato la conseguenza dell’entrata in vigore di tutte le normative europee ha comportato che si delegasse il potere decisionale a istituzioni non elettive, cioè la Commissione Ue e la Bce. Queste istituzioni hanno il compito di tenere saldamente in piedi i vincoli economici che Giulio Tremonti ha definito “Fascismo bianco”. Il capitale finanziario: ecco chi ci comanda. E a questo capitale fanno capo i benestanti”.

Poi conclude Canfora, riferendosi ancora al Pd, appunto: “I risultati delle politiche del 2018 sono stati sintomatici: male nelle periferie, bene ai Parioli. Direi che la mutazione di cui parlavo prima c’è stata soprattutto nelle élite dirigenti. A votare Pd ci sono anche tante persone che non riescono a farsene una ragione. Ma non possono sicegilere altri lidi. Poi ci sono pezzi della sinistra che votano 5 stelle, e poi Meloni e Salvini. I loro consensi sono fatti anche da voti popolari”.

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