La lontanza di Renato Brunetta dal mondo della politica è durata poco, pochissimo. Con l’avvento del governo Meloni, all’azzurro è toccata la presidenza del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), ente prossimo alla rottamazione in passato e che l’ex ministro ha promesso solennemente di risanare. Chiedendo però, per raggiungere l’obiettivo, un aiuto importante, sotto forma di rinforzi. Come spiegato dal Fatto Quotidiano, grazie a una provvidenziale modifica delle norme interne Brunetta potrà infatti largheggiare con le nomine: “Per l’esercizio delle sue funzioni potrà contare su uno staff di ben 14 persone di sua stretta fiducia rispetto alle otto previste dalle regole precedenti varate nel 2019”. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Riecco Renato Brunetta! Per lui è pronta una poltronissima statale: ecco cosa farà
Una moltiplicazione di poltrone che, scrive il Fatto, avrebbe già scatenato appetiti feroci, visto che restano ancora liberi posti ambitissimi: “Grazie al nuovo regolamento, il presidente del Cnel potrà chiamare a sé da altre amministrazioni ulteriori otto unità di personale per aiutarlo ad attuare il programma. Più ambizioso che mai: da quando è stato nominato, Brunetta ha preso a occuparsi della qualunque, dai servizi pubblici ai flussi dei migranti, dall’energia al registro dei lobbisti fino al Codice degli appalti”. (Continua a leggere dopo la foto)
Un mattatore assoluto, dunque. Che si è anche detto pronto a intervenire “sul processo di revisione costituzionale” e a istituire all’interno del Cnel “un osservatorio sugli effetti dei fenomeni denigratori delle caratteristiche fisiche”, per contrastare il fenomeno del cosiddetto “body shaming”. Brunetta ha anche ringraziato Meloni per aver “indicato il Cnel come luogo di confronto e concertazione tra le parti sociali“. (Continua a leggere dopo la foto)
Un programma talmente ricco da non avere quasi confini. Con una dotazione degna di un ministero: “Per l’esercizio delle funzioni attribuitegli dalle leggi e dai regolamenti, il presidente del Cnel può avvalersi di una struttura di diretta collaborazione sino a un massimo di 14 unità, avente competenze di supporto”. Personale che sarà scelto da Brunetta, che deciderà anche funzioni e, di conseguenza, stipendio. E che potrà chiamare a sé anche otto ulteriori unità, prelevandole dai ranghi di altre amministrazioni. Secondo il Fatto ci sarebbe già la fila, al grido di “Renato, ricordati degli amici”.