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Bollette, nuovi aumenti. Gas Russo, la rinuncia costa miliardi. E le sanzioni le paghiamo noi

Pubblicato il 01/02/2024 13:27 - Aggiornato il 01/02/2024 13:32

Ci risiamo. Le sanzioni alla Russia continuano a pesare sul portafoglio degli italiani e degli europei in generale. Anche quest’anno, le decisioni dell’Unione Europea riguardo alla guerra in Ucraina le pagheremo noi, di tasca nostra. E le ripercussioni si fanno sentire su tutta l’economia. La recessione tedesca, in parte, è dovuta proprio a questo. Il perché è presto detto: l’unico vantaggio che aveva l’Europa rispetto ai Paesi asiatici era proprio quello di ricevere la materia prima attraverso il gasdotto che ci collegava alla Russia. E di poter usare in questo modo il gas meno costoso al mondo. Per sostituirlo, utilizziamo quello liquefatto che arriva dagli Usa e dal Qatar per nave. E che ci costa il triplo. Con la spada di Damocle del conflitto del Mar Rosso, che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione. La cosa assurda è che la Russia il gas continua a vendercelo, però a un prezzo doppio. (continua dopo la foto)

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Perché quello liquefatto e poi rigassificato lo acquistiamo “sui mercati”. E il processo necessario a renderlo fruibile costa. Inoltre, con la guerra il costo dei TTF trattati al mercato di Amsterdam e legati al gas è schizzato da 30 a 300 euro. Ed ecco che le conseguenze le vedremo, ancora una volta, nelle nostre bollette. Che per il 2024 sono destinate a salire nuovamente, sino ai 2.000 euro annui. Una situazione folle, che i media tacciono come al solito. I giornali tedeschi hanno l’ordine di non parlare dell’attentato con il quale gli Stati Uniti hanno fatto saltare il gasdotto Nordstream. Ma la censura non cancella la crisi dell’industria pesante tedesca. E se il reddito Usa è cresciuto e quello europeo no, il motivo è proprio da ricercare nei costi energetici. Mentre il mondo dell’informazione tace. Il solito copione. Tanto paghiamo noi, cittadini, commercianti, imprenditori. E l’economia si avvita in una perenne stagnazione.

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