Il Ministro della Salute uscente, Roberto Speranza, viene smentito ancora una volta dai Tribunali italiani. Sono ormai molte le regioni in cui si è deciso per il reintegro del personale sanitario non vaccinato, e questa volta il Tribunale di Catania ha dato il ben servito alla fallace legislazione del ministro, sfornando ben tre sentenze favorevoli ai ricorrenti. Le leggi volute da Speranza, infatti, non solo hanno creato un enorme intasamento nel già precario sistema giudiziario italiano, ma hanno anche provocato la penuria di personale medico a disposizione delle strutture ospedaliere, con risultati catastrofici sull’intero Sistema Sanitario Nazionale, già compromesso da decenni di tagli da parte della politica.
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Tre sentenze favorevoli
Come dicevamo, le ultime buone novelle in tema di lavoro per quanto concerne la categoria dei sanitari arrivano da Catania, dove in ben tre casi l’azienda sanitaria che aveva sospeso il lavoratore è stata costretta al reintegro e in un caso al pagamento di parte dello stipendio.
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Ha l’esenzione ma viene sospesa
Nella fattispecie, il primo caso riguarda un’assistente sociale che lavorava in una Comunità Terapeutica Assistita, ossia un centro che coinvolge soggetti di varie età, aventi problematiche psicologiche. L’assistente in questione era in possesso di regolare esenzione dalla vaccinazione contro il Covid, motivato da una reazione avversa riscontrata dopo la somministrazione del siero Pfizer. Ciononostante, l’azienda sanitaria decideva di sospendere la dipendente con la scusa che l’esenzione non risultasse idonea. Il Tribunale ha dato ragione alla lavoratrice sospesa, riconoscendo la regolarità dell’esenzione e obbligando l’ASL al reintegro immediato.
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Guarisce dal Covid ma viene sospesa
Il secondo caso riguarda invece una pedagogista che lavorava sempre presso la Comunità Terapeutica Assistita di Catania, anche lei sospesa per via della mancata vaccinazione contro il Covid. In questo caso, però, la lavoratrice sospesa risultava essere guarita dall’infezione. Il testo dell’ordinanza richiama all’enorme confusione legislativa creata dal Ministero della Salute, attraverso il susseguirsi di ordinanze e circolari, spesso in contraddizione tra di loro, specialmente in tema di gestione dei “guariti”. Il Tribunale di Catania ha stabilito che la condizione di guarito obbliga l’Azienda Sanitaria all’immediato reintegro della lavoratrice, sospendendo l’efficacia del provvedimento di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, fino al termine stabilito da un minimo di 6 mesi dall’avvenuta guarigione al massimo di 12 mesi.
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Disposto il pagamento dell’assegno alimentare
Infine, il terzo caso riguarda un dirigente dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, sospeso per mancata vaccinazione contro il Covid. In questo caso si tratta di una vittoria parziale, poiché il Tribunale di Catania ha imposto all’ASL il pagamento dell’assegno alimentare, pari al 50% dello stipendio tabellare. Insomma, un’ulteriore triplice sconfitta per Roberto Speranza e per la sua legge discriminatoria e dannosa.
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