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Bar e ristoranti, l’ennesima beffa: in arrivo un nuovo protocollo con regole più stringenti

Pubblicato il 15/03/2021 13:10

Tra le categorie con le quali il governo (Draghi, ma anche Conte) sembra avere un vero e proprio conto aperto, c’è sicuramente quella dei ristoratori. Costretti, dall’inizio della pandemia, a un continuo alternarsi di chiusure e riaperture, con milioni e milioni di euro nel frattempo andati in fumo nel settore e la necessità di continue spese per adeguare i locali alle nuove normative. Senza mai sapere con certezza se e quando sarà possibile tenere le saracinesche alzate, e con i ristori che nel frattempo continuano a non arrivare mai. Uno scenario drammatico all’interno del quale inizia a defilarsi già all’orizzonte la prossima beffa.

Secondo quanto riportato da Il Tempo, infatti, il Comitato tecnico-scientifico sarebbe al lavoro in questi giorni per elaborare un nuovo protocollo al quale bar e ristoranti dovranno adeguarsi per poter tornare di nuovo a lavorare dopo il periodo delle festività di Pasqua, quando l’Italia sarà invece zona rossa. Con, ovviamente, l’obbligo di ulteriori investimenti, dopo quelli già fatti nei mesi scorsi e che, col senno di poi, non sono serviti a nulla: a maggio 2020, dopo 2 mesi di stop, i locali erano stati chiamati a “mettersi in sicurezza” per poter riaprire, come indicato dagli scienziati, salvo poi trovarsi di nuovo, in autunno, costretti a chiudere.

Nel frattempo, però, erano stati spesi soldi, e parecchi. Riduzione dei posti all’interno di bar e ristoranti, con conseguente diminuzione dei coperti e minor incasso. Sanificazione dell’ambiente e dei tavoli. Modifiche agli impianti di areazione, alle casse, agli strumenti di pagamento. Il tutto senza un euro di rimborso da parte dello Stato, che pure aveva imposto questi lavori. E che ora si preparara a riproporre lo stesso, folle copione.

Il nuovo protocollo, del quale al momento esistono soltanto delle bozze, è incentrato sulla necessità di “adottare alcune misure volte a favorire la ripresa nel settore dei pubblici esercizi (in particolare bar e ristoranti) riconoscendo la necessità di agire sui protocolli sanitari attualmente già adottati, con un ulteriore rafforzamento delle misure restrittive, adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia di servizio reso”. Sarà obbligatorio, dunque, spendere ancora per mettersi in regola, senza sapere se e per quanto si potrà riaprire. L’ennesima presa in giro a un settore che continua a pagare un prezzo altissimo per colpe altrui, in primisi quelle di un governo incapace di affrontare l’emergenza economica e capace soltanto di bloccare in casa gli italiani.

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