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Banchi, un pasticcio senza fine. Adesso salta fuori l’ultimo intoppo

Pubblicato il 17/09/2020 13:18 - Aggiornato il 17/09/2020 13:24

Caos! Il ritardo scolastico quest’anno è su più fronti. Il ministero della (d)Istruzione ha stabilito 2,4 milioni di banchi per coprire il fabbisogno delle scuole rispettando le distanze. Le lezioni sono iniziate, ma nelle aule risultano consegnati solo 200mila banchi, il 10% del totale. In più aumentano i dubbi sui tempi di consegna. Ma non finisce qui, a tutto il resto si aggiunge un altro intoppo: rimane scoperta la produzione di 400mila pezzi. A seguito dell’esclusione dalle gara di due ditte, non è ancora stato stabilito chi si occuperà dei lotti mancanti.

Se il commissario fosse un po’ più pratico si renderebbe conto: “Poiché ogni tir contiene al massimo 500 banchi, sarebbero necessari, per consegnarli tutti in 44 giorni, 4.000 camion”. 4mila camion che da oggi (17 settembre), riferisce la Repubblica, girino per il traffico delle città e nei centri storici per arrivare a destinazione, scaricare e montarli. Dovrebbero uscire da ogni fabbrica circa “90 autoarticolati al giorno”.

Si tratterebbe di una “missione ardua, tutta in salita, praticamente impossibile” secondo gli interessati. Luca Tripetti, sul piano pratico quantifica esattamente tempo e mezzi di trasporto necessari per compiere “il miracolo”. Lui che è il responsabile di Assufficio, la sezione di Federlegnoarredo, che raggruppa le ditte che stanno lavorando al vero miracolo, conosce bene la questione.

Il ritardo, i contratti che non sono resi ancora pubblici -non si sa ufficialmente quali siano le ditte vincitrici della gara per la fornitura- e per di più sembrerebbe che il numero dei banchi rischiesto sia stato gonfiato, “un milione in più rispetto al necessario”. Come capire in mezzo a tutto questo caos creato?

“La legge prevede che debbano trascorrere 30 giorni dalla firma dei contratti prima di renderli pubblici”, spiega lo stesso Domenico Arcuri, che si è occupato del bando. Così ha tutto il tempo per ‘controllare’ gli accordi con le aziende. Basti pensare al caso con l’azienda Nexus, a nome della quale risultava “un solo dipendente per una commessa di 45 milioni”.

Non manca nulla, non per la scuola, ma per rendere questa ripartenza un vero pasticcio!