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“Salviamo le banche tedesche coi soldi italiani”. La trappola Ue per constringerci a mettere i soldi in tasca agli altri

Pubblicato il 08/05/2023 11:30 - Aggiornato il 09/05/2023 07:59

Può il tanto discusso Mes, il Meccanismo di Stabilità Europea che l’Ue cerca da tempo di imporci, trasformarsi in uno strumento per aiutare le banche tedesche? Un interrogativo che si è posto in queste ore il Sole 24 Ore, che ha spiegato come il 2023 potrebbe essere l’anno in cui la Germania, per la prima volta, mostrerà un contestuale deficit di bilancio e media triennale del surplus di conto corrente sotto la soglia del 6% rispetto al Pil. Un dato che rappresenta “uno dei parametri europei meno noti introdotti dal six packs nel 2011” e che però col passare degli anni è stato alla base di richiami da parte del Fondo monetario Internazionale che della Commissione europea. Inoltre, pandemia e crisi energetica sembrano aver segnato la fine dell’epoca in cui la Germania era “l’unico grande Stato membro dell’Unione Europea ad operare in regime di double surplus e cioè con contestuali avanzi di bilancio e commerciale”. (Continua a leggere dopo la foto)
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A causa della crisi energetica, la prima industria manifatturiera d’Europa ha accusato duri colpi, che potrebbero portare a conseguenze precise. Secondo il Sole, “una sostituzione tra beni strumentali (cioè beni a valenza pluriennale per le imprese) e beni intermedi (cioè beni utilizzati nella produzione di altri beni e che peraltro non rientrano nel Pil), sintomatica di nuovi investimenti e modernizzazione del sistema produttivo”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Salviamo le banche tedesche coi soldi italiani”. La trappola Ue per constringerci a mettere i soldi in tasca agli altri

Negli anni, il modello tedesco aveva previsto l’investimento dei rilevanti surplus commerciali fuori dai confini nazionali, così da garantirsi il controllo di imprese in grado di rafforzare la capacità produttiva teutonica. Dai dati recenti emerge però come la Germania abbia contrastato le criticità economiche-finanziarie con importanti interventi di politica fiscale, mirati e generali, sotto forma di investimenti e di supporto all’imprenditoria ed al sistema bancario e sociale. Con la bilancia dei pagamenti che rivela deflussi di liquidità ben sopra i 50 miliardi di euro annui della voce “derivati“. Il sistema bancario è così finito sotto osservazione dei regolatori. Con il Mes che potrebbe giocare un ruolo chiave. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Mes prevede infatti due linee di credito precauzionali, una “semplice” per i Paesi che rispettano le prescrizioni del Patto di stabilità e crescita (proprio come la Germania, guarda caso) e una “a condizionalità rafforzata” per gli Stati ai quali vengono pertanto richieste misure correttive sulla finanza pubblica e non solo. Tra i tanti, l’Italia. Il Meccanismo potrebbe dunque consentire a Berlino di affrontare una volta per tutte il tema della grande mole di titoli illiquidi presenti nel proprio sistema bancario non ci sarebbe niente di male. L’Ue pronta a dare una mano ancora una volta ai tedeschi. Grazie anche ai nostri soldi, seguendo un copione tristemente già visto.

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