Il professor Massimo Arcangeli, docente all’Università di Cagliari, è il presidente della sottocommissione che promosse l’attuale ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina all’orale per il concorso da dirigente scolastico. Cosa dice oggi? “La ministra Azzolina si deve dimettere”. Il docente, in un’intervista a La Verità, ripresa anche da Dagospia, racconta l’esame orale della Azzolina. Roba da mettersi le mani nei capelli se si pensa che oggi è lei a gestire l’Istruzione italiana. E infatti alla luce di questo racconto si spiegano molte cose… Il professore ci va giù duro e ricorda come, in generale, nella sua cariera non abbia “mai incontrato candidati tanto impreparati: ho registrato strafalcioni linguistici e lacune insostenibili per chi vuole fare il dirigente scolastico”.
Sull’esame del ministro racconta: “Ha preso insufficiente in inglese, 5 e zero in informatica. Al quesito composto da più domande non è che ha risposto male… Non ha proprio risposto! Ma conosceva le norme e l’ orale è andato, informatica e inglese avevano un peso relativo nel giudizio”. E sulla pubblicazione o meno delle prove di concorso a dirigente scolastico, il docente precisa: “Io sono solidale con i ricorrenti. Devono essere rese pubbliche tutte le prove, a maggior ragione quelle del ministro”.
“Come ha fatto il ministero della Giustizia per il concorso a magistrato – anche quello sub judice – che ha ritenuto di ostendere le prove. L’ostinazione e l’arroganza del Ministero e della ministra all’Istruzione, malgrado le sentenze del Tar, di non consentire ai candidati e a tutti di verificare gli esiti del concorso credo siano una cosa non da Terzo ma da Quinto mondo”. Arcangeli, però, non si aspetta che la Azzolina pubblichi le sue prove: “La ministra è la negazione dell’evidenza in ogni sua azione”.
E spiega: “Ho denunciato il plagio, e sto approfondendo altri aspetti. Ho contato almeno 42 passi copiati nelle sue tesi di primo e secondo livello e di abilitazione all’insegnamento per il sostegno. Non ha mai risposto se non negando l’ evidenza. Stiamo parlando di una costante azione di negazione dell’evidenza, di mancata trasparenza. Lo ripeto senza problemi. Deve dimettersi”.
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