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Autovelox, cambia tutto: dove saranno, le nuove regole e da quando. Tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 20/02/2024 14:43
autovelox nuove regole

La pratica dei comuni che ormai si “arricchiscono” con gli autovelox è vergognosa. Per questo il governo ha deciso di intervenire, anche alla luce degli ultimi dati sulle multe. Solo lo scorso anno le multe per infrazioni sulle strade italiane sono valse oltre 1,5 miliardi di euro, il 6,4% in più rispetto al 2022 e persino il 23,7% in più del 2019. I comuni che erogano più sanzioni sono quelli medio-piccoli, con meno di diecimila abitanti, che in totale hanno incassato 238,6 milioni di euro. La nuova misura voluta dal ministro della Infrastrutture Matteo Salvini punterebbe a vietare il ricorso dei rilevatori di velocità nelle strade sotto i 50 chilometri orari, e parallelamente portare avanti anche la lotta contro le “zone 30”. Salvini punta a far entrare in vigore le nuove regole già a partire da marzo. Cosa cambierebbe? (Continua a leggere dopo la foto)
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Autovelox cosa cambia con le nuove regole

Innanzitutto la misura stabilisce che i tratti in cui è consentita la collocazione degli autovelox e le modalità d’uso vengano stabiliti con un provvedimento del Prefetto. I dispositivi – come anticipa Repubblica – non potranno poi essere installati nelle strade urbane in cui vigono dei limiti di velocità inferiori ai 50 chilometri orari. Niente da fare, quindi, per le zone 30, come quella istituita di recente a Bologna. Nelle strade provinciali e regionali, invece, il divieto di autovelox riguarda quelle con un limite di velocità inferiore ai 90 chilometri orari. Per le strade extraurbane si può infatti ricorrere agli autovelox solo se il limite di velocità imposto non venga ridotto di oltre 20 chilometri orari rispetto a quello previsto per quel tipo di strada, che è 110 chilometri orari nelle extraurbane principali. (Continua a leggere dopo la foto)

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Autovelox nuove regole anche per le multe

L’obiettivo è inoltre quello di vietare che vengano fissati più limiti di velocità che variano bruscamente sullo stesso tratto, a poca distanza uno dall’altro, mettendo in difficoltà gli automobilisti. “In generale, viene anche precisato che fuori dai centri abitati debba esserci almeno un chilometro tra l’avviso della presenza dell’autovelox e l’apparecchio in funzione. Anche per i centri storici è prevista una distanza minima tra la segnalazione e il dispositivo, che non è stata però ancora definita esattamente”. Cambia, infine, anche il discorso multe. Il decreto stabilisce i casi in cui si può ricorrere alla contestazione immediata. Viene precisato che è possibile fare ricorso a dispositivi che si trovano a bordo di un veicolo in movimento senza contestazione immediata solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. In generale, però, gli autovelox a bordo delle auto delle forze dell’ordine devono essere adeguatamente riconoscibili.

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