x

x

Vai al contenuto

Autovelox, cambia tutto. Ecco dove potremo trovarli (e dove no). Tutte le novità del decreto

Pubblicato il 24/03/2024 16:42 - Aggiornato il 24/03/2024 18:25

“Stretta sugli autovelox”, lo abbiamo scritto tante volte in questi mesi: autovelox strumento dei Comuni “per fare cassa”. Era grande l’attesa, dunque, per capire come verrà riorganizzata l’intera disciplina sugli strumenti per la rilevazione della velocità. Ci viene in soccorso la bozza del “Decreto Autovelox”, come è stato prontamente ribattezzato, che ha appena ottenuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni e presto tornerà al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. L’attesa di cui parlavamo in apertura è stata davvero lunga: nel 2010 entrò in vigore una legge che prevedeva che le regole nazionali per l’utilizzo degli autovelox sarebbero state fissate con un apposito decreto, che da allora non è mai arrivato. Il pacchetto di norme contenuto nel decreto interministeriale delle Infrastrutture e del ministero dell’Interno che ridisegna le regole per l’installazione dei dispositivi di controllo della velocità, in particolare, interviene sul limite di velocità, sui cartelli segnaletici e le distanze minime tra un apparecchio e l’altro. Esaminiamo nel dettaglio ogni novità, che in breve tempo diverrà, dunque, cogente. (Continua a leggere dopo la foto)

autovelox dove li troveremo decreto

Nuove collocazioni e nuovi limiti

Partiamo dalla collocazione dei dispositivi: il decreto disciplina i casi in cui non si possa procedere alla contestazione immediata, per i quali si pone particolarmente l’esigenza che il cittadino non si ritenga “ingiustamente vessato” dall’uso di questi dispositivi. Sicché i tratti di strada in cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno, espressamente, essere individuati con un provvedimento del Prefetto. Ad esempio, gli autovelox si potranno collocare in zone dove è dimostrato che avvengono molti incidenti, oppure dove la struttura della strada renda difficile o impossibile contestare immediatamente l’eccesso di velocità. Passiamo, ora, ai limiti di velocità che vengono previsti: 50 kilometri orari in città, 90 kilometri orari fuori città. Gli autovelox potranno essere installati dove il limite è al massimo di 20 kilometri orari più basso rispetto al limite massimo generale. Come ha spiegato lo stesso ministero dei Trasporti, questo significa che nelle strade extraurbane principali (dove normalmente il limite è di 110 kilometri orari), l’autovelox si può collocare solo se il limite è di almeno 90 kilometri orari o superiore. Se invece, per qualunque motivo, in certo tratto di strada extraurbana principale si fissa il limite dei kilometri orari, lì non ci potranno essere autovelox, a meno di “specifiche e motivate deroghe”. (Continua a leggere dopo la foto)

autovelox dove li troveremo decreto

La distanza e le sanzioni

La stretta arriva anche in città dove non sarà possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 kilometri orari essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata, come riporta La Stampa. Infine, si legge ancora nella nota emanata dal Ministero dei Trasporti che, “per arginare l’eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso”, si prevedono distanze minime per i tratti stradali su cui sono collocati i dispositivi oltre che distanze minime tra gli stessi autovelox: fuori dai centri abitati sarà necessario almeno un chilometro di distanza tra il segnale del limite massimo di velocità e il dispositivo. Per quanto riguarda le sanzioni sarà il Codice della Strada, attualmente in discussione alla Camera, a stabilire se una sola multa potrà essere emessa per più violazioni commesse nello stesso tratto stradale in un’ora.

Potrebbe interessarti anche: Kate, il turbo cancro e il vaccino mRNA. Parla il luminare dell’oncologia: “Ecco la relazione” – Il Paragone