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Auto elettrica? “Bisogna cambiare marcia”. Anche la Corte dei conti Ue boccia la mobilità “green”. Il report

Pubblicato il 25/01/2024 21:43

Se non bastasse il rischio della autocombustione, sono anche questi i problemi delle automobili elettriche: le materie prime sono monopolizzate dalla Cina, i costi sono elevati e le colonnine di ricarica latitano. Nulla di nuovo, penserete, invece la notizia c’è. Tali rilievi sono stati mossi dalla Corte dei conti dell’Unione europea. Bruxelles è oramai avvitata in una dissennata ossessione “green”, quella di ridurre le emissioni è quasi una ideologia (sono ben altre le fonti di emissioni inquinanti, ma tant’è), cristallizzata nell’inverosimile scadenza del 2035, data entro la quale passare completamente alla mobilità elettrica, con la contestuale eliminazione della produzione e della vendita di auto a motore termico. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il monopolio cinese

Peraltro, negli ultimi 12 anni, le emissioni totali delle nuove vetture non sono quasi diminuite quasi per nulla. “La rivoluzione verde dell’Unione europea potrà avvenire solo se ci saranno molti meno veicoli inquinanti, ma la sfida è enorme”, ha dichiarato Pietro Russo, magistrato italiano della Corte dei conti Ue, nonché responsabile del report. Ma il problema è che sono diversi, e di certo non inediti, gli aspetti critici evidenziati dalla istituzione, con sede a Lussemburgo, incaricata del controllo delle finanze Ue, nella relazione diffusa ieri, a partire dall’accesso alle materie prime per la costruzione delle batterie, in primis il litio, come detto monopolizzato dai cinesi e, dunque, intimamente connesso è il ruolo della stessa Cina che mantiene anche la leadership nella lavorazione di tali materie prime e nella produzione delle batterie. L’inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica, invece, è cristallizzata in un dato: addirittura il 70% di esse si trova solo in Francia, Germania e Paesi Bassi. Più facile a dirsi che a farsi, insomma, nonostante i numerosi, copiosi incentivi che i governi europei, in ordine sparso, portano avanti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il problema dei costi


E poi, ci sono “i costi iniziali più elevati delle auto elettriche”, è scritto nel report, come riferisce il Giornale. Visti i costi iniziali delle auto “green”, sensibilmente più alti rispetto a quelli dei veicoli a motore termico, i consumatori “potrebbero preferire – scrivono ancora i magistrati europei – di mantenere più a lungo i loro vecchi veicoli inquinanti”. La Corte dei Conti avverte: se davvero ci si vuole muovere nella direzione delle auto elettriche occorre “cambiare marcia”, secondo un efficace gioco di parole.

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