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Austria, scatta l’obbligo vaccinale per tutti: una decisione senza precedenti in Europa

Pubblicato il 19/11/2021 12:48

Obbligo vaccinale a partire da febbraio 2022: questa la decisione presa dal governo austriaco per fare fronta all’impennata di contagi registrata nelle ultime settimane, una scelta opposta rispetto a quella del governo tedesco (come vi abbiamo raccontato sulle pagine de Il Paragone in queste ore) e che ha già scatenato fortissime tensioni all’interno del Paese. L’annuncio è arrivato da parte del cancelliere Alexander Schallenberg durante una conferenza stampa che si è svolta in Tirolo, al termine di un confronto con i governatori regionali.

Come spiega Il Messaggero, non c’è solo l’obbligo vaccinale tra le misure adottate dal governo: il Paese entrerà in lockdown generale a partire da lunedì 22 novembre e per un totale di 20 giorni. Successivamente, le misure restrittive resteranno valide soltanto per i non vaccinati. Schallenberg ha presentato la stretta come conseguenza dell’incapacità da parte del governo “di convincere un numero sufficiente di persone a vaccinarsi”. Con il governatore del Land Tirolo, Guenther Platter, a ribadire: “Dal primo febbraio scatterà l’obbligo vaccinale: solo così usciremo dal circolo vizioso”.

Austria, scatta l'obbligo vaccinale per tutti: una decisione senza precedenti in Europa

“Non è stato facile prendere questa decisione, a nessuno piace adottare misure che limitano la libertà – ha poi aggiunto il premier austriaco, tornando sulle scelte del governo – ma è stato necessario dal momento che troppi tra di noi si sono comportati senza solidarietà. Ci sono troppe forze politiche che fanno campagna contro il vaccino, le conseguenze di questo sono terapie intensive intasate ed enorme sofferenza umana”.

Lockdown nazionale prima per tutti e poi per i non vaccinati, dunque, in attesa dell’entrata in vigore di un vero e proprio obbligo. Una misura che oltre a scatenare proteste nel Paese ha visto anche altri Stati prendere le distanze. Dalla Francia, Emmanuel Macron ha infatti parlato di un provvedimento “non necessario”, spiegando alla testata La Voix du Nord di non voler imitare l’esempio austriaco e continuando a invitare la popolazione a sottoporsi alla vaccinazione, senza però paventare la possibilità di imposizioni.

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