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Covid e bambini, “tasso di guarigione del 99,995%”: ecco i risultati dello studio inglese

Pubblicato il 18/11/2021 15:41

Nell’articolo della rivista scientifica Nature medicine intitolato Deaths in children and young people in England after SARS-CoV-2 infection during the first pandemic year si analizzano i dati relativi alle morti correlate al Covid nel primo anno di pandemia, con un focus sui bambini e i ragazzi. E i dati che ne sono emersi sono sorprendenti.


L’articolo premette che “l’infezione da coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è raramente fatale nei bambini e nei giovani (Cyp –children and young people, ndr – <18 anni), ma quantificare il rischio di morte è difficile perché i CYP sono spesso infetti da SARS-CoV-2 con sintomi assenti o minimi. Per distinguere tra CYP deceduti a causa dell’infezione da SARS-CoV-2 e quelli deceduti un’altra causa, ma per coincidenza infettati dal virus, abbiamo intrapreso una revisione clinica di tutti i decessi del CYP con esito positivo Test SARS-CoV-2 da marzo 2020 a febbraio 2021. Le varianti SARS-CoV-2 predominanti erano wild-type e Alpha. Qui mostriamo che, di 12.023.568 CYP che vivevano in Inghilterra, 3.105 sono morti, inclusi 61 che erano positivi per SARS-CoV-2. Di queste morti, 25 erano dovute all’infezione da SARS-CoV-2 (tasso di mortalità, due per milione) (…). In totale, il 99,995% del CYP con un test SARS-CoV-2 positivo è sopravvissuto.”

“Questi risultati – si legge ancora nella ricerca – sono importanti per guidare le decisioni sulla protezione e la vaccinazione dei bambini”. “Tra marzo 2020 e febbraio 2021” si legge nea ricerca “3.105 CYP in Inghilterra sono morti. Di questi, 61 CYP hanno avuto un test SARS-CoV-2 positivo, e 3.044 sono morti per altre cause”. Secondo questo report, le cartelle cliniche dei Cartella “61 CYP deceduti con test positivo a SARS-CoV-2 sono state riesaminate per valutare se tali morti siano effettivamente causate dal Covid. Questo processo inizialmente includeva l’identificazione se SARS-CoV-2 fosse elencato come primaria causa (la causa diretta della morte) sul certificato di causa di morte e se il decorso clinico descritto era tipico dell’infezione da SARS-CoV-2. In queste circostanze, la classificazione “SARS-CoV-2 ha chiaramente contribuito alla morte” è stata applicata”

Si legge ancora nel report: “Si stima che 469.982 CYP siano stati infettati da SARS-CoV-2 in Inghilterra da marzo 2020 a febbraio 2021, provocando un tasso di mortalità di cinque per 100.000 CYP (0,005%) e, sulla base di una popolazione di 12.023.568, un tasso di mortalità di due per milione CYP (0.0002%)13”. Gli scienziati specificano di aver “utilizzato un set di dati di mortalità nazionale unico e di alta qualità collegato agli ospedali nazionali e ai dati sui test SARS-CoV-2 della Public Health England”. Nel report si legge che l’obiettivo era “identificare 25 CYP morti di infezione da SARS-CoV-2 durante il primo anno di pandemia. Questo numero corrisponde a due decessi per milione nella popolazione CYP in Inghilterra. Abbiamo stimato che il tasso di mortalità per infezione fosse del cinque per 100.000, indicando che più del 99,995% dei CYP guarisce dopo l’infezione da SARS-CoV-2”. Sempre secondo il report, il Covid “ha contribuito allo 0,8% del 3.105 morti complessivi”.