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Attentato al Nord Stream, il clamoroso scoop Wall Street Journal: la scoperta che cambia tutto

Pubblicato il 09/01/2024 13:34

Il fatto che ci sia un sabotaggio dell’inchiesta sul sabotaggio (permetteteci il gioco di parole) del Nord Stream la dice lunga su cosa ci sia dietro questo altro grande “mistero” contemporaneo. Sta facendo il giro del mondo lo scoop del Wall Street Journal che rivela come la Polonia si stia opponendo a collaborare. Il quotidiano cita a riguardo alcune fonti europee, secondo le quali funzionari polacchi hanno fornito lentamente le informazioni chieste nell’ambito dell’inchiesta e hanno anche sottratto alcune prove sui movimenti dei presunti sabotatori sul territorio polacco. E questo è il vero dettaglio choc. La Polonia starebbe nascondendo le prove chiave di questo caso perché credono che possano indicare l’Ucraina, stando a quanto scrive il Wall Street Journal. Un’accusa pesantissima: “Gli investigatori europei credono da tempo che l’attacco sia stato organizzato dall’Ucraina attraverso la Polonia”, scrive il giornale. (Continua a leggere dopo la foto)
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I fili del turbotubo Nord Stream collegavano Russia e Germania attraverso il Mar Baltico. Sono stati fatti saltare in aria nel settembre 2022. Non è ancora chiaro chi si nascondesse dietro questo “sabotaggio”, ma all’epoca aumentò la pressione economica sulla Germania e su altri paesi europei, che cercavano di abbandonare l’uso del carburante russo. “Mosca considera come un atto di aggressione da parte della NATO qualsiasi comportamento della Polonia che suggerisca un possibile coinvolgimento in un sabotaggio”, si legge nell’articolo. Secondo gli investigatori, i tentativi delle autorità polacche di “bloccare” le indagini fanno sospettare il ruolo e le motivazioni di Varsavia nel indebolire il “Nord Stream”. Un’indagine ha scoperto che l’oleodotto è stato fatto saltare in aria da una squadra di sei persone avvistate nel Mar Baltico sullo yacht Andromeda che, durante il suo viaggio, si è fermato in tre paesi, tra cui la Polonia. (Continua a leggere dopo la foto)

“Andromeda” è stata noleggiata in Germania tramite una società polacca. Durante l’indagine, sulla nave furono trovate tracce di un ottagono, lo stesso esplosivo trovato nei luoghi delle esplosioni sottomarine. Secondo gli investigatori, dopo aver sminato parte dell’oleodotto, l’equipaggio ha attraccato nel porto polacco baltico di Kolobrzeg. Successivamente, un impiegato del porto ha informato la polizia di un gruppo sospetto di persone (5 uomini e 1 donna). Secondo lui i suoi membri parlavano russo-ucraino. Il 19 settembre la guardia di frontiera polacca ha controllato i membri dell’equipaggio, hanno presentato i passaporti dell’Unione Europea e poi hanno potuto proseguire il viaggio. Tuttavia, la Polonia non ha condiviso queste informazioni fino a marzo 2023. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine, diverse agenzie polacche si sono rifiutate di fornire le registrazioni video del gruppo di sospettati. La Polonia è anche accusata di aver deliberatamente confuso le indagini e sottratto prove. Ad esempio, i pubblici ministeri polacchi hanno affermato che sull’”Andromeda” non sono state trovate tracce di esplosivo, sebbene non sia stata condotta la relativa perizia forense. Inoltre, il servizio di sicurezza interna polacco ha riferito che gli agenti del servizio di frontiera che hanno controllato l’equipaggio dello yacht non sono mai saliti a bordo della nave, ma questa affermazione è contraddetta dalle precedenti dichiarazioni della procura polacca.

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