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Ancora armi all’Ucraina. Draghi incassa l’ennesimo sì di Fratelli d’Italia. La situazione

Pubblicato il 14/09/2022 11:07

Parlando della guerra, il premier Mario Draghi ha confermato “il continuo sostegno da parte del governo italiano alle Autorità e alla popolazione ucraine in tutti gli ambiti”. Un passaggio contenuto nel comunicato rilasciato da Palazzo Chigi dopo le telefonate ufficiali tra l’ex presidente della Bce e Volodymyr Zelensky, e che ha sollevato un interrogativo non banale: in cosa si tradurrà, all’atto pratico, questo “continuo sostegno” promesso a Kiev?

Una domanda alla quale ha risposto Wanda Marra attraverso le pagine del Fatto Quotidiano: “Il ‘continuo sostegno’ si tradurrà presto in un quinto decreto interministeriale (Esteri, Difesa e Mef) che prevederà un nuovo invio di armi. Il provvedimento è allo studio a Palazzo Chigi. La tempistica non è ancora definita, anche se in ambienti vicini al Copasir (dove arriverà una volta uscito in Gazzetta Ufficiale) si parla già della prossima settimana o di quella successiva. Quindi, a farlo dovrà essere ancora una volta quest’esecutivo. Subito prima o subito dopo il voto”.

Scontato il parere contrario di alcune forze politiche, compreso il Movimento Cinque Stelle. Ma il decreto non è stato parlamentarizzato e quindi avrà bisogno soltanto del parere del Copasir, presieduto da Adolfo Urso di Fratelli d’Italia. Reduce da un viaggio proprio a Kiev, dove ha garantito al ministro degli Esteri Kuleba l’appoggio dell’Italia. E d’altronde Giorgia Meloni, indicata da molti come futuro premier, sul tema ha da tempo sposato la linea Draghi.

Le maggiori convergenze tra Draghi e Meloni si registrano sull’atlantismo: “C’è un momento di svolta nella guerra in Ucraina causato dalle due controffensive delle forze di Kiev, soprattutto nel Donbass. Gli Usa continueranno a sostenerle”, ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. Mentre Zelensky, dopo la telefonata con il premier italiano, ha twittato: “Ho sottolineato l’importanza della cooperazione con l’Italia in materia di difesa. Dovremmo intensificarla”.

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