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Un milione di licenziamenti. Amazon si prepara al futuro prossimo venturo. Il VIDEO che terrorizza tutti

Pubblicato il 07/12/2023 22:05

Nel mondo nuovo disegnato dagli incredibili progressi tecnologici e dell’incedere, inquietante, dell’Intelligenza artificiale viene quasi da chiedersi quale ruolo avranno gli esseri umani; e se avranno ancora un lavoro, considerando la “concorrenza” degli androidi. Non stiamo delirando, né immaginando un futuro distopico: è già realtà, quantomeno per Amazon. Il colosso dell’e-commerce, infatti, ha iniziato a testare nello stabilimento di Seattle il robot umanoide che potrebbe soppiantare ogni suo dipendente, magazziniere e non solo. Sono un milione gli addetti di Amazon, in tutto il mondo; in Italia sono 18mila. Il rischio, evidentissimo, è quello di una sorta di apocalisse del lavoro. Il robot è l’impiegato modello, in definitiva, perché non si stanca, non ha la fastidiosa abitudine di mangiare, e dunque senza pausa pranzo si ottimizzano i tempi, non va in ferie né in sciopero. Si chiama “Digit”, è stato pensato da Amazon per affiancare, per ora, e per sostituire, si teme, il personale nei magazzini. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Si chiama Digit, ecco cosa può fare

Tye Brady, capo di Amazon Robotics, è comprensibilmente – dal suo punto di vista – entusiasta: “Dall’hardware all’Intelligenza artificiale incorporata nella nostra robotica, siamo appassionati della tecnologia che rende l’esperienza lavorativa dei nostri dipendenti più sicura, più semplice e meno ripetitiva”. Digit è addetto al riciclaggio, il processo di raccolta e spostamento dei pacchi. Un vantaggio non da poco, per il capitalismo svincolato dall’etica, è il salario, per così dire, di Digit: il costo è del suo impiego, considerando il costo e la durata, è di circa 10 dollari l’ora ma, con l’economia garantita dalla produzione su larga scala, si abbatterà a meno di 3 dollari, leggiamo su Il Fatto Quotidiano. La sua batteria ha una autonomia di due ore, ha braccia e gambe come noi, occhi luminosi e le sue dimensioni e la sua forma sono adatte per gli edifici progettati per gli esseri umani; è al momento in grado di sollevare e trasportare pesi sino ai 64 chilogrammi. L’automa Digit, in questi giorni, viene testato in uno stabilimento della Georgia di Gxo Logistics, spedizioniere con 89mila dipendenti, Digit escluso, che annovera tra i suoi clienti Apple, Nike, Boeing, Verizon, Whirlpool, Nestlé. La stessa Amazon non sta certo a guardare e anch’essa ha già “assunto” Digit e tutti i suoi cloni. Anzi, ha fatto di più: il gigante guidato da Jeff Bezos, uno dei tre uomini più ricchi del mondo, ha scelto di investire nella start up statunitense Agility Robotics – che ha concepito Digit – larga parte del suo miliardo di dollari dedicati alle imprese innovative. E così Agility Robotics sta per avviare una linea produttiva nell’Oregon, in grado di assemblare 10mila robot all’anno. (Continua a leggere dopo la foto)
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Amazon testa robot umanoidi

I rischi per i dipendenti “umani”

Stuart Richards, sindacalista della sigla britannica Gmb, chiaramente preoccupato, ha recentemente dichiarato: “L’automazione di Amazon è una corsa a capofitto verso la perdita di posti di lavoro. Abbiamo già visto centinaia di posti di lavoro scomparire nei centri logistici”. Amazon vanta già 750.000 tra bracci robotici, piccoli carrelli scorrevoli per imballare gli ordini e altri strumenti robotici, ma sinora nessuno replicava l’intera struttura fisica dell’essere umano.

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