In mezzo a tutto questo pandemonio una notizia lieta c’è: possiamo dire addio a quella sciagura del Super Green Pass. La misura liberticida del governo è al capolinea, ma solo nella sua forma estrema. Resta invece la forma base e un altro paio di misure scriteriate, come l’obbligo di mascherina al chiuso. Il governo si prepara dunque ad allentare le misure anti-Covid e archivia il super Green pass anche nei luoghi di lavoro per chi è sottoposto a obbligo vaccinale. Per le attività al chiuso resterà invece la certificazione base (da vaccino, guarigione o tampone) e sarà ancora obbligatorio indossare la mascherina. All’aperto invece non sarà più necessario alcun documento. Come riporta Repubblica, oggi, 16 marzo, ci sarà “una cabina di regia per sciogliere gli ultimi nodi e le proposte delle Regioni riunite in Conferenza. Domani il Consiglio dei ministri che licenzierà il decreto”. Ma già si parla di attenzione “ai contagi in forte risalita”… (Continua a leggere dopo la foto)
Il ministro della Salute Roberto Speranza, però, vuole tenere il punto: pugno duro e restrizioni. Così, “nel corso della riunione di ieri a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, avrebbe manifestato qualche dubbio, avanzando l’ipotesi di una ‘clausola di salvaguardia’, che consenta di stringere le maglie delle aperture in tempi rapidi, se la situazione dovesse precipitare”. Nulla è ancora definito, ma la strada sembra ormai delineata: “Un abbandono, da subito, di tutte le certificazioni verdi per mangiare ai tavolini sotto al sole o le stelle di bar e ristoranti, per svolgere attività sportiva all’aria aperta, per sedersi a vedere un film, uno spettacolo, un concerto o una partita en plein air. (Continua a leggere dopo la foto)
Siamo dunque liberi? Macché! Il Green Pass resisterà “fino al primo maggio nei luoghi al chiuso, ma – dai trasporti pubblica, ai cinema, ai locali, agli hotel, ai musei, alle biblioteche – dovrebbe bastare quello di base, ottenuto anche con il tampone, e non più il solo rafforzato”. E lo scrivono come se fosse una grande conquista… “Il confronto però è ancora aperto, attività per attività, con particolare attenzione a quelle più a rischio assembramenti. Al tramonto – e qui sta la novità maturata nelle ultime ore – pure la certificazione rafforzata per gli over 50, le forze dell’ordine e i docenti sui luoghi di lavoro: basterà il test antigenico o molecolare”. (Continua a leggere dopo la foto)
Resta, però, formalmente fino al 15 giugno l’obbligo vaccinale, con multe e sospensioni. “Gli stadi dovrebbero tornare al 100% (si preme per una deroga per la partita della Nazionale del 24 marzo) mentre per i palazzetti la capienza dovrebbe fermarsi al 75%. Fine anche per le quarantene da contatto, anche per i non vaccinati. La novità riguarderà anche le scuole, dove dovrebbe sparire l’obbligo della Ffp2 in favore della chirurgica”.
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