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16mila € per una nuova caldaia! Europa, scatta la trappola. Ecco perché vi conviene curare bene il vostro attuale impianto

Pubblicato il 14/03/2024 14:51

L’Europa ha deciso. Dopo che ci toglierà le auto a benzina e diesel, dopo che ci toglierà i contanti, la carne vera e la dieta mediterranea, dopo che ci toglierà tutto, si accanirà anche sulle nostre case. E ha già iniziato, con la folle direttiva sulle “Case Green”. Direttiva che punta, alla fine, a toglierci pure casa. Intanto, però, si inizia dalle caldaie. Vi sembrerà l’ennesima sparata di noi antieruopeisti, e invece no, è tutto nero su bianco. Già dal prossimo anno, dal 2025, ci sarà lo stop agli incentivi fiscali per le caldaie a gas e il divieto assoluto di installazione dal 2040. Il testo è stato approvato, e dunque gli italiani saranno costretti a mettere mano al portafoglio per adeguarsi all’ennesima follia di Bruxelles. A meno che, nel mentre, ci si renda davvero conto di quale sciagura sia per noi questa Europa e non si faccia come il Regno Unito: bye bye Ue… Ma finché ci staremo dentro, dovremo sottostare al diktat, e pagare, pagare, pagare. L’Italia ha circa 12,2 milioni di fabbricati residenziali, la metà dei quali nelle classi energetiche più basse, sui quali si abbatterà la mannaia europea. Come? (Continua a leggere dopo la foto)
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I proprietari degli immobili saranno costretti a intervenire, a partire dal riscaldamento: dal prossimo anno addio agli incentivi al gas. A partire dal 1° gennaio 2025, in pratica, chi vorrà cambiare caldaia contando sugli sconti fiscali dovrà rivolgersi solo ai sistemi ibridi, ossia agli impianti costituiti da una caldaia a gas abbinata ad una pompa di calore realizzati in maniera tale da poter essere utilizzati anche senza sostituire i radiatori. Come spiega Repubblica, per i sistemi di questo tipo c’è l’ecobonus al 65% con detrazione in dieci anni, o il Conto termico del Gse che consente di avere un rimborso immediato della spesa con la stessa aliquota, e che vale sia per i singoli appartamenti che per i condomini”. Fino a fine anno, dunque, sarà possibile contare sulla detrazione del 50% per realizzare gli impianti, e una volta in funzione sarà possibile avere le tariffe incentivanti per l’energia prodotta e autoconsumata. E poi? (Continua a leggere dopo la foto)

Con la direttiva delle “Case green” l’Europa ha imposto, a partire da gennaio 2025, il divieto di agevolazioni di Stato per le caldaie alimentate a combustibili fossili (gas, metano, etc.). Quindi vanno sostituite e basta. Ad essere interessati dal provvedimento sulle caldaie sono oltre 40 milioni di impianti. La presenza in un’abitazione di una caldaia di questo tipo (ad esempio una caldaia a gas) abbassa la classe energetica e di conseguenza anche il valore dell’immobile. I cittadini dovranno dunque provvedere a sostituire le caldaie. E quanto costa un impianto ibrido? Stando allo Studio Madera, il costo di un impianto varia dagli 11.000 € fino ai 16.000 € (fornitura dei generatori: 6.000-10.000 €, più accessori per il montaggio, collegamenti idraulici ed elettrici, manodopera muratore, elettricista ed idraulico 5.000-7.000 €). A questo si deve aggiungere il costo del termo-tecnico per la redazione della legge 10, un elaborato che attesti il rispetto della normativa sul risparmio energetico. Il costo varia tra i 700 e i 1.000 €. Tutti i prezzi indicati sono esclusi di IVA… Ne deriva che bisogna avere molta cura della propria caldaia a gas, perché se si dovesse rompere dopo il 31 dicembre 2024, sono cavoli amari. Si sarà costretti a passare all’ibrido ed ecco qua la batosta. E se non hai 6mila euro pronti? Stai al freddo. Oppure prendi un prestito (se te lo danno) e lo recuperi con le tasse in 10 anni, pagando gli interessi sul prestito. Ma poi: saranno pari all’incentivo fiscale? Una fregatura ignobile made in Europa.

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