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1,4 milioni di italiani ancora senza cassa integrazione.

Pubblicato il 09/06/2020 11:12 - Aggiornato il 09/06/2020 12:32

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. I dati aggiornati e riferiti dall’Istat confermano la grave caduta economica che ci aspettavamo, “la pandemia in un solo anno farà il doppio dei danni portati dalla doppia crisi del 2008-2013”. Per questa motivazione, come evidenzia la Repubblica, i dati sulla cassa integrazione, ancora non erogata a ben 1,4 milioni di dipendenti privati, sono preoccupanti. 

Eppure c’è chi come Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, accusa esplicitamente e pubblicamente di opportunismo e pigrizia le aziende: “Basta scrivere Covid e noi paghiamo, sovvenzionando con la Cig anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50%. Ma preferiscono non farlo. Per prigrizia, per opportunismo. Tanto c’è lo Stato che paga”. 

Naturalmente questo è uno schiaffo tirato brutalmente a tutti gli 1,4 milioni di persone che ancora non hanno ricevuto un euro e che non sanno più come fare per ‘campare’ e a tutti quegli imprenditori, che con il loro modo di fare geunuino italiano hanno anticipato a questo “Stato che paga” i soldi ai propri dipendenti, prosciugando la liquidità necessaria per la sopravvivenza all’azienda, e che con la loro dedizione al lavoro, costituiscono la forza del tessuto produttivo del Paese. Come direbbe Alessandro Spada, “molte aziende stanno pagando per supplire alle mancanze della burocrazia statale inefficiente”. 

“Parole che fanno perdere la fiducia alle imprese nello Stato e che danneggiano l’immagine del Paese all’estero”, lamenta furibondo Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica: “pare che il presidente non abbia mai messo piede in un’azienda.”

La vicenda è sconfortante oltre che per l’ingiustizia e i danni che stanno subendo lavoratori e imprenditori dopo mesi di lockdown , anche perchè fa emergere quanto pregiudizio ci sia in Italia nei confronti delle imprese. Il nostro Paese sta perdendo pezzo dopo pezzo parti della propria economia. La mancanza di tempestività e di risposte adeguate alla situazione straordinaria da parte del governo stanno mettendo in ginocchio l’Italia.

Ma cosa devono fare lavoratori e imprenditori per farsi ascoltare?

Con queste premesse l’Italia non potrà mai risollevarsi.