Circa un mese fa l’Aifa ha rilasciato il suo nono Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID–19 relativo al periodo dal 27/12/2020 al 26/09/2021. Il documento, compilato dall’Ufficio di Farmacovigilanza, pone l’accento su come “al 26 settembre 2021 sono state inserite 120 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal vaccino e dalla dose somministrata”. Le segnalazioni in oggetto “riguardano soprattutto Comirnaty (Pfizer-BioTech), che è stato il più utilizzato, e solo in minor misura Vaxzevria e Spikevax (ex COVID19 Vaccino Moderna), mentre il vaccino Janssen risulta meno utilizzato”. 101mila eventi

“La maggior parte degli eventi avversi segnalati” si legge nel documento Aifa “sono classificati come non gravi (85,4% circa)” e “solo in minor misura come gravi (14,4%), con esito in risoluzione completa o miglioramento”. Se però, stando a quanto ci dice il rapporto “l’85,4% (n. 86.361) delle segnalazioni inserite al 26/09/2021 è riferita a eventi non gravi, con un tasso di segnalazione pari a 103/100.000 dosi somministrate” ben il 14,4% (n. 14.605) è invece riferita “a eventi avversi gravi, con un tasso di 17 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata e dal possibile ruolo causale della vaccinazione”.

In breve, “i tassi di segnalazione degli eventi avversi gravi per i singoli vaccini sono: 14 casi ogni 100.000 dosi di Comirnaty, 15 ogni 100.000 dosi di Spikevax, 35 ogni 100.000 dosi di Vaxzevria e 22 ogni 100.000 dosi di Janssen”. Il 53,6% circa delle segnalazioni gravi riporta come esito la “risoluzione completa” o il “miglioramento” dell’evento mentre il 29% risulta non ancora guarito al momento della segnalazione. I dati sui decessi però sono allarmanti: si legge infatti nel rapporto Aifa che “complessivamente, dopo aver verificato la presenza di duplicati, ovvero di casi per cui è stata inserita più di una segnalazione, 608 segnalazioni gravi riportano l’esito “decesso” al momento della segnalazione o come informazione acquisita successivamente al follow up”.
