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“Vaccini, eccesso di rischio di miocardite sotto i 40 anni”: l’ammissione nel report Aifa

Pubblicato il 10/02/2022 12:01

Alla fine, il rapporto sugli effetti collaterali dei vaccini anti-Covid ha fatto capolino, dopo che in parecchi avevano iniziato a perdere le speranze. Con l’Aifa che, in un crescente imbarazzo, continuava a tacere circa la mancata pubblicazione di aggiornamenti. O meglio, stando a quanto rivelato da Antonio Grizzuti sulle pagine della Verità, l’Agenzia si era limitata a spedire il documento all’Ema, il suo corrispettivo europeo, con il grottesco risultato che all’estero ne sapevano, di fatto, più di noi.

Dopo tanta insistenza, la relazione sulla sicurezza dei vaccini infine è stata resa nota e messa a disposizione della stampa. Il contenuto? Dall’inizio della campagna vaccinale alla fine del 2021, “le segnalazioni di sospetto evento avverso” successive all’inoculazione dei farmaci anti-Covid sono state poco meno di 118.000, a fronte di una somministrazione complessiva di 108 milioni di dosi. Secondo l’Aifa, dunque, si tratterebbe di una percentuale molto bassa, considerando anche che di questi casi, alcuni sono in realtà legati a sintomi non allarmanti. Ma le cose stanno davvero così?

Come spiegato in queste ore da Maurizio Belpietro, l’analisi dell’Agenzia italiana del farmaco dà adito a più di qualche ragionevole dubbio. Innanzitutto perché parliamo, comunque, di circa una reazione avversa ogni mille somministrazioni. Inoltre, “gli effetti collaterali vanno confrontati con il numero di persone vaccinate e non con il numero di punture che queste hanno ricevuto. In Italia le persone che si sono immunizzate sono all’incirca 48 milioni, dunque le segnalazioni vanno riferite a questa base e non al numero di volte che le stesse persone si sono vaccinate. Perciò la percentuale cambia: significa che 1 italiano su 500 ha segnalato una reazione”.

Fonte: La Verità

Chiaro, in alcuni casi si tratta di sintomi di poco conto, o comunque non gravi. Ma la stessa Aifa ha sottolineato ben 19.000 segnalazioni classificate come “gravi” e per le quali si sospetta una correlazione con il vaccino. Il rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini fornisce, in questo senso, qualche indicazione in più: “A pagina 95 e 96 del rapporto Aifa si legge che lo studio conferma l’eccesso di rischio di miocardite e pericardite associato ai vaccini a mRna, in particolare nei maschi giovani dopo la vaccinazione con Spikevax, soprattutto dopo la seconda dose”. Confermati, dunque, gli allarmi sul boom di infiammazioni del miocardio e del pericardio segnalate da diversi medici in questi mesi. E ora si attendono i nuovi dati, che includeranno anche le conseguenze della spinta alla vaccinazione per i più piccoli.

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