A dar retta a taluni programmi televisivi o leggendo i giornali più importanti, il cosiddetto Campo largo è una solida e coerente alleanza destinata a governare l’Italia. La vittoria in Sardegna, vittoria peraltro “risicata”, ne sarebbe la prova. Peccato che poi, da sempre, il Pd e il Movimento cinque stelle litighino praticamente su tutto. Calcoli opportunistici in chiave elettorale sono tutto ciò che lega la sinistra o, se preferite, il centrosinistra. A dire il vero, su una cosa sono stati, sono e saranno sempre concordi: la gestione, davvero pessima, dell’emergenza Covid-19 per loro è stata la migliore possibile, al punto che l’idea vergognosa che si fa largo nel campo largo è quella di boicottare la commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid. A lanciare l’idea è stato Dario Franceschini, da molti considerato la vera eminenza grigia dei Dem, che nella giornata di ieri ha detto senza tanti artifici retorici: “Bisognerebbe disertare la commissione Covid”. Il senatore ed ex ministro della Cultura, parlando con i giornalisti a margine del congresso Pse a Roma, ha spiegato che una strategia del genere avrebbe come finalità quella di scongiurare “un precedente pericoloso”, cioè quello di “un tribunale politico”. Addirittura. (Continua a leggere dopo la foto)
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La proposta di Franceschini
Immediata la convergenza sull’istanza proposta dal “democratico” Franceschini, e immediato il soccorso a Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Elena Bonetti, di Azione, ha dichiarato: “Non ci faremo trascinare nel tribunale politico di un governo sui governi precedenti: un gioco rischioso in sprezzo di una democrazia che dovremmo custodire e invece si vuole usare come un manganello contro gli avversari politici”. Anche per il segretario di +Europa, Riccardo Magi, è “giusto disertare” la Bicamerale voluta dal centrodestra. Se le opposizioni dovessero appoggiare l’appello di Franceschini, la commissione rischia di non riuscire ad avviare mai i lavori. È drastico ma ha buon gioco, dunque, Mario Giordano, nel suo articolo su La Verità: più che campo largo, potremmo parlare di “Campo dei disertori”. Dal suddetto e presunto Campo largo si è smarcata per tempo, almeno su questo tema, Italia Viva, certificando che le opposizioni navigano in ordine sparso, considerando che il partito di Renzi votò in favore dell’istituzione della Commissione: “Noto una grande agitazione nel Pd e nel M5s”, scrive sui social Raffaella Paita, responsabile nazionale di Iv: “Perché non indagare sui soldati russi a Bergamo, sulle mascherine cinesi, sui danni provocati ai ragazzi dalla chiusura delle scuole? Chi ha paura della verità?”. Dal canto suo, Giuseppe Conte, che oramai parla di sé in terza persona, manco fosse Giulio Cesare, ha riferito a La Stampa: la commissione è “una clava politica contro il governo Conte II“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Noto una grande agitazione nel Pd e nel M5S in merito alla Commissione d’inchiesta sul Covid.
— Raffaella Paita (@raffaellapaita) March 2, 2024
Perché non indagare sui soldati russi a Bergamo, sulle mascherine cinesi, sui danni provocati ai ragazzi dalla chiusura delle scuole?
Chi ha paura della verità?
Opposte reazioni
Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha accusato il centrodestra di aver preteso una commissione parlamentare per avere uno strumento di attacco alle opposizioni: Avs pertanto valuterà “con attenzione” il da farsi. Invece, secondo Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, il terrore che si conosca la verità “rende indispensabile, più che necessario lavorare con il massimo impegno per trovarla e scoprire cose che evidentemente loro sanno“.
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