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M5S, così è iniziato lo smantellamento della “Buona scuola” di Renzi

Pubblicato il 18/07/2019 16:04

La legge sulla “Buona scuola“, voluta da Renzi, ha prodotto tutto fuorché reali posti di lavoro. Ha creato diversi guai, questo sì. Venne approvata il 9 luglio del 2015, destando da subito molto polemiche, con il Movimento 5 Stelle in testa, pronto a dare battaglia per cambiare una riforma che dava subito l’idea di peggiorare la condizione dei docenti italiani.

Tra le storture più eclatanti c’era la cosiddetta “chiamata diretta“: un meccanismo per cui un docente reclutato – o divenuto soprannumerario – acquisiva non più la titolarità su una scuola ma su un ambito territoriale. Cosa vuol dire?

Che da quel momento gli insegnanti erano costretti a sottoporsi a dei “provini” presentando il proprio curriculum alle scuole, in base ai requisiti richiesti da un bando formulato dal dirigente scolastico. Ne sanno qualcosa i docenti mandati in tutta Italia con un algoritmo, con fenomeni di mobilità in deroga che hanno contribuito a compromettere in questi anni il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Il Movimento 5 Stelle si era assunto l’impegno di cancellare questa norma, e oggi ha portato a casa un primo risultato nel processo di smantellamento della “Buona Scuola”. Infatti, in Senato è stata approvata la cancellazione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali.

Il provvedimento costituito da un solo articolo modifica la legge della “Buona scuola“, abolendo l’istituto della chiamata per competenza dei docenti, cosiddetta chiamata diretta, in quanto considerato eccessivamente discrezionale, ed elimina il riferimento agli ambiti territoriali del ruolo.

Dopo l’approvazione della legge l’assegnazione dei docenti, con la nuova norma, avverrà per singole istituzioni scolastiche, i vincitori di concorso sceglieranno in base alla graduatoria i posti disponibili nella Regione.

Il via in aula arriva dopo il passaggio in VII Commissione cultura, come era stato annunciato dall’autrice del progetto di Legge, l’Onorevole Granato. Ma, assicurano i grillini, questo è solo l’inizio. L’impegno, è cercare di operare al meglio per eliminare incertezze, disparità, e discontinuità.

Tutto questo, come sottolinea la senatrice Bianca Laura Granato per “ridare agli insegnanti italiani il rispetto che meritano e dare certezze a studenti e famiglie”.

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