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L’annus horribilis delle crisi aziendali: a rischio il posto di lavoro di 250 mila italiani

Pubblicato il 21/08/2019 10:43

Tanti tavoli aperti, tantissimi lavoratori che rischiano il posto di lavoro in un anno decisamente complicato, segnato da tante situazioni spinose. La lista è lunghissima: Ex Alcoa (800 lavoratori a rischio), Whirlpool (430), Piaggio Aerospace (500 in cassa integrazione). Aferpi-Jsw, ex Lucchini (2.000 licenziati in attesa di riassunznione), Bekaert (224 in cig), Mercatone Uno (1.860 licenziati), Manital (in 10mila da mesi senza stipendio), Blutech (700 senza cig), Iveco Defence (740 in cassa integrazione dal 2016), Abb (annunciati 108 esuberi), Invatec Spa (314 posti a rischio). Un elenco infinito al quale vanno aggiunti anche Semitec, Csp, Porto Industriale Cagliari Spa, Pernigotti e Comital.

Situazioni complicate alle quali va aggiunto il quadro negativo dell’intero settore dell’auto. Decine di dossier con crisi aziendali aperte e migliaia di lavoratori in attesa di risposte. Dai 138 tavoli di inizio anno, il conteggio è salito a 158, cui vanno aggiunti quelli aperti presso le Regioni. In realtà, spiegano al Mise, molti tavoli dati per chiusi dallo scorso governo, “non lo erano”. Come il caso Blutech di Termini Imerese, dove appena concluso l’accordo è scoppiato un caso giudiziario che ha portato all’arresto dei vertici (accusati di aver distratto i fondi pubblici per la riconversione), il blocco dell’azienda e oltre 700 lavoratori a rischio e senza cassa integrazione.

Whirlpool, con il gruppo Usa, ha cambiato programma annunciando la chiusura dello stabilimento di Napoli. I sindacati parlano di almeno 250mila persone che tra esuberi e cassa integrazione vivono nell’incertezza e rischiano il posto di lavoro. Il tutto proprio mentre la crisi di governo voluta da Salvini rende assai più difficile trovare una risposta concreta a ogni singola, spinosissima vicenda. C’è il decreto legge Imprese che attende di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale e che prevede alcune misure tampone per le situazioni più gravi. Ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Nel solo mese di giugno 2019 sono state autorizzate 27,6 milioni di ore di cassa integrazione, (+42,6% rispetto al 2018) e per quella straordinaria per le situazioni più gravi le ore sono 18,8 milioni, il 99,8% in più rispetto al giugno 2018. Seicentomila quelle in deroga: + 451,7%.

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