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Tutti contro la sinistra che non ha votato il Codice Rosso. Social scatenati

Pubblicato il 19/07/2019 09:49 - Aggiornato il 19/07/2019 09:51

Come si fa a non votare compatti una legge di questo genere? Parliamo del Codice Rosso, il provvedimento contro la violenza sulle donne e il revenge porn. Bene, la sinistra lo ha fatto: si è astenuta nella votazione in aula, e sui social si è scatenato il putiferio, le critiche sono piovute da ogni parte. Tra le persone che sono state più prese di mira, c’è stata la ex presidente della Camera Laura Boldrini, perché lei aveva fatto di questa battaglia un caposaldo della sua politica. E invece…

Le misure sono diventate legge con il via libero definitivo del Senato, dopo che ad aprile erano passate a Montecitorio. Laura Boldrini, ora deputata di Leu, in prima linea nelle battaglie femminili e femministe, viene chiamata in causa per non avere detto sì al Codice Rosso e per avere sostenuto stavolta la linea dell’astensione.

Laura Boldrini

Laura Boldrini allora ha provato subito a difendersi con un video in cui spiega i motivi della sua astensione. Parla del fatto che la commissione del Csm giudica negativamente il termine “troppo rigido” dei tre giorni entro cui il pm deve ascoltare la donna che ha denunciato la violenza; cita Valeria Valente, presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio, che mette l’accento sul fatto che non sono state stanziate risorse.

Poi fa riferimento a Elisa Ercoli, di Differenza donna, l’associazione che gestisce la rete dei centri antiviolenza, e ribadisce che “si ignora l’urgenza di una strategia di cambiamento culturale”.

Voci, conclude Boldrini, di chi si occupa ogni giorno delle vittime di violenza e che non posso essere ignorate. Ma la verità è un’altra. Con il Codice Rosso è stata fatta una vera rivoluzione su questo campo. Nasce finalmente anche il reato di “revenge porn”: basta impunità per chi rovina la vita di una persona lanciando nel fango del web sue immagini intime e private.

Con questa nuova legge vengono introdotti nuovi reati per punire la deformazione permanente del volto, ad esempio con l’acido, e i matrimoni forzati, quelli in cui una persona viene costretta con violenza e minacce o approfittando della vulnerabilità psichica o dello stato di necessità. Inoltre si inaspriscono le pene e si rafforzano le misure preventive per la violenza sessuale, l’abuso sui minori, l’omicidio passionale e lo stalking.

Ministero della Giustizia – Presentazione della legge "Codice rosso" Ministero della Giustizia – Presentazione della legge "Codice rosso"

E poi i bambini. Sì, perché adesso i bambini che assistono ai maltrattamenti vengono considerati vittime a tutti gli effetti. Con la legge “Codice Rosso” per il reato di maltrattamenti è possibile applicare le misure di controllo e prevenzione previste dal Codice Antimafia, come ad esempio la “sorveglianza speciale”.

Infine, si estende l’uso del braccialetto elettronico a tutte le misure a tutela delle vittime di violenza di genere. Avanti tutta!