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Pace in Ucraina. Da Odessa al Donbass le condizioni di Putin per la fine della guerra

Pubblicato il 13/04/2022 19:53 - Aggiornato il 13/04/2022 19:57

Ogni singola parola pronunciata dal Presidente russo Vladimir Putin viene sezionata dagli analisti di tutto il mondo, nel tentativo di cogliere ogni elemento utile per carpire quali siano le future mosse di Mosca nella guerra in Ucraina. Durante l’incontro con l’omologo bielorusso Alexander Lukashenko, Putin ha cambiato rotta sulla propria narrazione bellica, tralasciando il tema della “denazificazione” dell’Ucraina ed iniziando a parlare di “aiuti alla la gente del Donbass”. Un segnale di avvicinamento ad un’ipotetica trattativa per la pace?
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Trattative dopo la presa del Donbass

Il Giornale, con un articolo di retroscena sulle prossime mosse di Putin nel conflitto, spiega come il Presidente russo potrebbe pensare di partecipare attivamente a futuri negoziati per la pace, ma solo dopo aver conquistato le città di Sloviansk e Kramatorsk nell’oblast di Donesk e di quella Slevierdonetsk nell’oblast di Lugansk. Assieme a Mariupol, sono le città su cui si stanno concentrando le forze armate di Mosca. Messa da parte la presa di Kiev, Putin vorrebbe sedersi al tavolo dei negoziati con qualcosa di più concreto in mano.
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Il riconoscimento della sovranità

Gli oblast di Donetsk e Lugansk, assieme al corridoio che congiunge Mariupol con i territori della Crimea, potrebbero rappresentare una “merce di scambio” con i territori già conquistati nell’area di Kherson e a Kharkiv. Se questo piano fosse confermato, Putin potrebbe rinunciare alla presa di Odessa e dei territori a Est del fiume Dniepr. L’obiettivo di Mosca sarebbe quello di ottenere il pieno riconoscimento della sovranità russa su Crimea, Lugansk e Donetsk, lasciando Odessa all’Ucraina. Una proposta che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe valutare.
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Ovviamente si tratta solo di ipotesi ma è auspicabile che si raggiunga un punto fermo in questa guerra, soprattutto visto e considerato che le diplomazie internazionali, ad oggi, non sono state assolutamente in grado di operare in modo efficace per l’ottenimento di una pace basata sul compromesso.

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