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“Niente immagini dagli spalti”. L’assurda censura imposta dal governo cinese: “Cresce la protesta”

Pubblicato il 28/11/2022 21:13

In Cina se le inventano proprio tutte per tenere sotto controllo la popolazione. E in tempi di mondiali c’è andato di mezzo persino il calcio. Viste le assurde politiche “Zero Covid” poste in essere dal governo centrale, al fine di contenere il crescente disagio rispetto alla durezza delle misure ed evitare di buttare “benzina sul fuoco”, l’emittente statale cinese Cctv Sports starebbe tagliando le inquadrature ravvicinate dei tifosi senza mascherina anti-Covid ai Mondiali. La decisione sarebbe stata imposta dal Partito dopo che i primi servizi andati in onda avrebbero scatenato la rabbia nel Paese, dove sono attualmente attive diverse proteste per le dure restrizioni contro la pandemia.
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La censura

Secondo quanto riferisce The Guardian, durante la recente partita Giappone-Costa Rica, la Cctv avrebbe sostituito le inquadrature ravvicinate di tifosi senza mascherina con immagini di giocatori e dello stadio. L’emittente ha deciso di mostrare soltanto le inquadrature più distanti della folla, in cui era difficile distinguere i dettagli dei volti; e un numero minore di inquadrature della folla rispetto alla trasmissione in diretta della stessa partita su piattaforme online. Proprio The Guardian, nel riportare la notizia, ha citato alcune tra le reazioni di rabbia degli utenti social cinesi alla vista dei tifosi assembrati negli stadi. Immagini in netto contrasto con la situazione che, pena loro, stanno vivendo centinaia di milioni di persone nello Stato del Dragone.
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La rabbia degli utenti cinesi

Dopo la spettacolare cerimonia di apertura dei Mondiali, gli utenti social cinesi hanno deciso di far sentire la propria voce, denunciando le assurde condizioni in cui sono costretti a vivere a causa della politica “Zero Covid” adottata dal governo. Sebbene inizialmente la censura fosse totale, la Cina ha poi deciso di ricominciare a mandare in onda le partite dei Mondiali di calcio 2022 di scena in Qatar. La condizione per farlo però è stata l’applicazione di una severa censura. L’obbiettivo è non far vedere ai cinesi che il Covid, almeno in quella parte del mondo, non fa più paura e la gente è tornata a vivere in una condizione senza particolari restrizioni.

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