Mentre in Italia ad ogni ora del giorno e della notte, su ogni rete e su ogni giornale, vediamo affacciarsi virologi, presunti esperti e immunologi, che il più delle volte lanciano allarmi e creano psicosi collettive, in Francia hanno deciso di fare una scelta diversa. Ultimamente, infatti, si sono sempre più ridotte le apparizioni in tv dei virologi e degli esperti del Comitato tecnico-scientifico nazionale (Cts), ossia l’organismo consultivo incaricato di monitorare l’andamento dell’epidemia di Covid nel Paese e di fornire pareri all’esecutivo sulle strategie di contenimento dei contagi. Un’entità identica a quella italiana. Cosa è successo, quindi? Perché questa scelta? (Continua a leggere dopo la foto)
Da diverse settimane, come segnala Gerry Freda su Il Giornale, “i notiziari e le trasmissioni televisive e radiofoniche di approfondimento sul tema della pandemia risultano privi di interviste rilasciate direttamente dai luminari d’Oltralpe e ciò sarebbe, a detta della stampa locale, la dimostrazione del fatto che l’Eliseo avrebbe preteso dal mondo scientifico un ‘profilo più basso’. Il tema degli incessanti interventi televisivi di virologi ed epidemiologi, spesso contraddittori tra loro e in alcuni casi estremamente allarmistici, è di stretta attualità in Italia, con conseguenti sollecitazioni di capi-partito e di semplici cittadini affinché le autorità impongano agli scienziati maggiore cautela con le parole e sollecitino gli stessi a badare più ai fatti che alla notorietà mediatica”. (Continua a leggere dopo la foto)
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La Francia gioca dunque d’anticipo e punta a interrompere la raffica quotidiana di dichiarazioni di esperti e medici a cui i transalpini erano abituati ormai da un anno e che aveva purtroppo causato estrema confusione tra la gente. Esattamente come è avvenuto e continua ad avvenire in Italia. La Francia avrebbe preteso dal mondo scientifico e dai membri dell’organo consultivo citato “di concentrarsi esclusivamente sul lavoro, riducendo al minimo apparizioni davanti alle telecamere e ospitate in talk-show”. (Continua a leggere dopo la foto)
In pratica, il Cts francese continua a fornire i suoi pareri, ma lo fa esclusivamente verso il governo, senza lasciarli filtrare a giornali o emittenti, con gli esperti che evitano diligentemente di trascorrere troppo tempo negli studi televisivi delle più popolari trasmissioni. “La svolta dell’atteggiamento comunicativo dei virologi e dei componenti del Cts sarebbe stata richiesta dopo il disorientamento popolare conseguente ad alcune infelici dichiarazioni dei medesimi luminari, rilasciate a metà gennaio”.
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