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Il tranello di Conte: così il premier vuole piegare il Movimento e convincerlo ad accettare il Mes

Pubblicato il 28/04/2020 10:38 - Aggiornato il 28/04/2020 11:18

Ci continuano a girare intorno, usando formule vaghe, che dicono tutto e il contrario di tutto. Ma la campagna elettorale per convincere gli italiani della bontà del Mes, di fatto, è già iniziata. Il Pd e Conte hanno lasciato che la polemica contro il Fondo Salva-Stati montasse e si sgonfiasse, fingendosi a loro volta contrari per poi iniziare, invece, lente quanto costanti manovre di inversione. E d’altronde il premier che si è presentato davanti alle telecamere esultando per i risultati del Consiglio Europeo sa bene che il Recovery Fund, lo strumento che dovrebbe risolvere ogni problema, entrerà in funzione chissà come e soprattutto chissà quando. E nel frattempo? Nel frattempo, ovviamente, Mes.

Il tranello di Conte: così il premier vuole piegare il Movimento e convincerlo ad accettare il Mes

Il 25 aprile, mentre gli italiani trascorrevano una triste Festa della Liberazione bloccati in casa dal lockdown, Paolo Gentiloni aveva un pensiero fisso, messo nero su bianco nel corso di un’intervista al Sole 24 Ore: “Il Mes c’è ed è uno strumento già pronto”. E ancora, per chiarire meglio il concetto: “Se non dovessero rendersi disponibili prima le risorse del Fondo per la ripresa, l’Italia potrebbe vedersi costretta a ricorrere al Salva-Stati per cercare il sostegno alla raccolta di fondi sul mercato da avviare a velocità inedita per finanziare il fabbisogno indispensabile alla maxi manovra anti-crisi in arrivo”. Insomma: quei fondi, secondo il commissario europeo, all’Italia servono. E Conte lo sa.

Il tranello di Conte: così il premier vuole piegare il Movimento e convincerlo ad accettare il Mes

Non resta, per il premier che si fingeva avversario del Mes, che un ostacolo: il Movimento Cinque Stelle. Nonostante i tanti compromessi ai quali i grillini si sono arresi in questi ultimi mesi di governo giallorosso, quella contro il Fondo Salva-Stati è una battaglia di vecchia data, alla quale difficilmente gli esponenti pentastellati rinuncerebbero. E allora, come evitare pesanti scricchiolii nell’esecutivo? Ritardando i tempi, facendo passare i giorni, in attesa che il Recovery Fund assuma una forma minimamente definita in mezzo alla nebbia in cui è ora. Per convincere a quel punto il Movimento della necessità di ricorrere ai fondi del Mes come parte di un unico pacchetto di aiuti.

Il tranello di Conte: così il premier vuole piegare il Movimento e convincerlo ad accettare il Mes

Certo, si potrebbe obiettare che tanti economisti e giornalisti (in ultimo Wolfgang Munchau del Financial Times) hanno sottolineato in questi giorni come il Mes sia in realtà l’unico strumento già messo appunto dall’Europa. Ma Conte questo al momento preferisce non dirlo. Circola anche da qualche settimana sul sito Politico.eu un documento riassuntivo degli aspetti principali che regolerebbero il meccanismo, con tanto di conferma della procedura di sorveglianza rafforzata alla quale si sottoporrebbe lo Stato membro, tanto per confermare che parlare di “Mes light” significa raccontare bugie. Ma di questo Conte sembra ormai non curarsi più.

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