Se serviva l’ennesima conferma, ebbene è arrivata. Cos’altro serve per far capire che quest’Europa, così com’è, non va? Nelle elezioni in Regno Unito vincono di nuovo i “cattivi”, gli antisistema. Come del resto sta accadendo un po’ dappertutto. Chi finge di non accorgersene è solo il sistema stesso e tutto l’apparato che lo supporta. Boris Johnson ha stravinto. E dunque, piaccia o meno, la Brexit si farà. Queste elezioni danno il mandato ufficiale al primo ministro per concludere le trattative e firmare il tanto desiderato divorzio dall’Europa. Molti prevedevano una vittoria di Johnson, ma nessuno si aspettava un distacco così netto con i laburisti.
Queste elezioni sono un ennesimo segnale che da tempo il popolo invia a governi ed establishment di mezzo mondo e che, nonostante tutto, continuano a puntare sui cavalli sbagliati. “La vittoria di Johnson – scrive Lorenzo Vita su InsideOver – assume per il Regno Unito il valore che ebbe la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti: gli elettori non seguono le logiche delle élite, ma ragionano con parametri del tutto diversi. Sotto quella torre d’avorio in cui si rinchiude una classe intellettuale ormai priva di contatto con la realtà, vive una società multiforme e sempre meno facile da prevedere. E questa società è molto più razionale di quanto si possa credere”.
L’Europa, quella di Ursula von der Leyen et similia, di certo “non può rappresentare una possibile ancora di salvezza né tanto meno un modello tale per fare marcia indietro sul divorzio”, continua Vita. E i bisogni del Paese reale, quello della classe operaia, degli immigrati di seconda generazione, dei pensionati e anche della middle-class, sono molto diversi dai bisogni che le élite cercano di rendere imprescindibili per gli Stati. Non interessa un’Unione europea fallimentare, non interessa più il politicamente corretto.
Gli inglesi non certo un popolo privo di cultura democratica, hanno preferito lui non solo ai suoi rivali, ma anche a quel mondo che ha voluto continuare a dipingere Johnson non come un ex sindaco di Londra e premier uscente, ma come una sorta di clown non in grado di poter governare il Regno. È questo il soli errore che da l’estabishment e il sistema di comunicazione imperante. Ma il giocattolo ormai si è rotto, e questo è evidente. Di fronte a degli establishment che hanno trascinato ogni sogno in rovina, il popolo dà uno schiaffo “ai Soloni dem e europeisti”. Da una parte i freddi corridoi degli uffici di Bruxelles, dall’altra il popolo, la gente.
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