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“Abolito il green pass”. Dopo la vittoria alle elezioni il partito fa giustizia di una misura ingiusta

Pubblicato il 13/07/2022 18:01

Grande colpo di scena nell’Emiciclo francese: i deputati dell’Assemblea Nazionale hanno proceduto alla votazione per l’eliminazione di un articolo chiave del disegno di legge sanitaria. Si tratta dell’art. 2, che prevedeva la possibilità di ripristinare il Green Pass per i viaggi da e verso l’estero, Corsica compresa. Nello stupore generale, la votazione ha visto 219 deputati favorevoli all’abolizione del Pass Sanitario, mentre sono stati 195 quelli che si sono dichiarati favorevoli al suo ripristino. Soltanto poco prima era stata bocciata anche l’ipotesi del mantenimento del Green Pass per i viaggiatori minorenni. Il disegno di legge è stato quindi ridotto essenzialmente all’art. 1, che prevede di continuare la raccolta di dati sanitari sui test di screening.
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Cosa prevedeva il disegno di legge sul Green Pass

La strenua opposizione di Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen, e di tutti i principali gruppi di sinistra (La France Insoumise, i comunisti e gli ecologisti) è stata fondamentale per la bocciatura del nuovo disegno di legge. Subito dopo la comunicazione dei numeri della votazione, sono partite scene di giubilo in tutta la parte dell’Emiciclo destinata ai partiti di minoranza. Come riporta L’Indipendente, la proposta in questione sanciva la scadenza al 1° agosto del “regime giuridico dello stato di emergenza sanitaria” e del “pass sanitario e vaccinale nella vita quotidiana dei francesi”, come sottolineato dal ministro della Salute François Braun, salvo la reintroduzione, in caso di necessità, di misure di contenimento dei contagi come il green pass per effettuare viaggi al di fuori della Francia.
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La sconfitta del governo Macron – Borne

Ma non è tutto. Nel corso dei lavori preliminari in commissione, infatti, il governo si era dovuto piegare anche per quanto riguarda l’anticipata scadenza al 31 gennaio delle misure contenute nel disegno di legge, le quali sarebbero dovute andare avanti sino al 31 marzo come inizialmente previsto. Il dibattito, iniziato lunedì 11 e proseguito nel pomeriggio di martedì 12 luglio, ha visto diversi momenti di tensione. Gli inaspettati capovolgimenti della maggioranza hanno evidenziato le difficoltà del governo e della maggioranza relativa di cui Emmanuel Macron è il massimo rappresentante, assieme Elisabeth Borne. RN, LR e numerosi parlamentari di sinistra hanno anche criticato il rifiuto del governo di reintegrare gli operatori sanitari sospesi perché non vaccinati, decisione definita da alcuni un «abuso di potere assurdo e senza precedenti».

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