Ieri, sui siti del Fondo di Garanzia e del ministero dello sviluppo è stato pubblicato il modulo relativo alla manovra attraverso la quale lo Stato garantisce i prestiti fino a un massimo di 25.000 euro. La manovra tanto attesa si è presto concretizzata. Anche se ormai potrebbe sembrare una cosa banale e scontata dirlo, considerati i precedenti, lo diciamo lo stesso. La storia divenuta barzelletta all’italiana si ripete: il procedimento da seguire per scaricare il suddetto modulo ha fatto fiasco. Il sito è andato subito in tilt. Troppo elevato il numero degli accessi.
Ma, tralasciando l’aspetto pratico per fare richiesta, prestando attenzione ai numeri e facendo un po’ di calcoletti risulta che: essendo stata predisposta una cifra di 1,7miliardi di euro, potranno essere coperti fino a 200 mila prestiti se si considera cifra tonda di prestito 25.000, potranno essere coperti fino a 340/350 mila prestiti se si considera valore medio di prestito 15.000. Questo perchè, a causa degli alti rischi, di fatto, la leva prodotta attraverso tale provvedimento è molto bassa. Ogni euro di garanzia corrisponde a 3 euro di finanziamenti.
Cosa vuol dire questo? Nel concreto questo significa che tale manovra, tanto decantata e acclamata come la salvezza dei mali, escluderebbe dalla platea moltissimi, troppi, tra tutti coloro i quali necessiterebbero di ottenere il finanziamento. Basti pensare che in Italia ci sono ben 4,3 milioni di PMI e che si arriva a 6 milioni e 90 mila se si considerano anche le imprese fino a 499 diendenti (elaborazioni Infocamere su dati registro immprese/Inps). Inoltre, è bene ricordare che: il prestito può arrivare a 25.000 ma entro il limite del 25% dei ricavi e che le banche non hanno alcun vincolo di concessione. Ciascuna segue la propria istruttoria.
Questo quanto previsto dalla manovra del decreto liquidità, che con tono trionfalistico era stata annunciata dal governo. Di certo possiamo dire che non corriamo il rischio di affogarci dentro. E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che le mille e più promesse propinate siano insufficienti. La liquidità che servirebbe alle famiglie e alle imprese italiane è una liquidità fantasma, che non si vede e che sfugge alla presa.