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Ecco come il Reddito di cittadinanza fa schizzare alle stelle le tasse del ceto medio

Pubblicato il 14/05/2021 16:23

Con la proposta che ha fatto l’Eurispes per fare una vera riforma del fisco, riviene a galla il problema del Reddito di cittadinanza. La ricetta, dal canto loro, è semplice: il governo dovrebbe prendere atto del fallimento totale del reddito di cittadinanza così come è impostato (basti pensare ai tanti camorristi o mafiosi che hanno ottenuto l’assegno) e dirottare quelle risorse sul fronte tributario. Come spiega infatti Sandro Iacometti su Libero, “la rimodulazione delle aliquote proposta dagli esperti dell’istituto di ricerca costa solo 9 miliardi. Una spesa quasi identica a quella che lo Stato deve sostenere per l’obolo grillino”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il sussidio erogato dall’Inps vale circa 8,5 miliardi (l’importo medio è di quasi 600 euro) e viene distribuito ad oltre 3 milioni di persone. “L’ipotesi è quella di un’aliquota unica tra i 15mila e i 75mila euro al 27%, mentre oltre i 75mila euro si continuerebbe a pagare il 43% e sotto i 15mila si continuerebbe a pagare il 23%. Insomma si passerebbe da cinque a tre aliquote con un maxi-scaglione nella parte centrale, che potrebbe essere anche un primo passo, perché no, verso una tassa piatta per tutti. Secondo le simulazioni effettuate dall’Eurispes, la perdita di gettito per le casse dello Stato, «non sarebbe drammatica»”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma converrebbe ai contribuenti? “L’analisi è dettagliata: ogni mille euro di reddito oltre i 28mila euro, si risparmierebbero circa 110 euro. Oltre i 55mila euro, per ogni mille euro aggiuntivi dichiarati, il risparmio salirebbe a 140 euro. Quindi con un reddito di 40mila euro il guadagno sarebbe di 1.320 euro l’anno e con 50mila euro di 2.430 euro l’anno. Mentre a 60mila euro si raggiungerebbero i 3.500 euro di minori tasse. Non si tratta, insomma, di bruscolini”. (Continua a leggere dopo la foto)

La sostanza, taglia corto l’Eurispes, è che il sistema fiscale italiano presenta delle «iniquità» (un lavoratore che prende 30mila euro è considerato un contribuente ricco) e una sua riforma non è più «rinviabile». Per recuperare i soldi l’istituto consiglia di aggredire le cosiddette tax expenditures. “Ipotesi non nuova che ha il difetto di trasformare il taglio dei balzelli in un’illusione ottica: l’abbassamento delle aliquote viene infatti compensato dal venir meno delle detrazioni. L’alternativa c’è. In due anni di reddito di cittadinanza abbiamo già buttato oltre 13 miliardi, che diventeranno 17 nei prossimi 24 mesi”.

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