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Partite Iva, cambia tutto. Cos’è il Patto con il Fisco: la “pagella fiscale” e i tempi per mettersi in regola

Pubblicato il 19/03/2024 19:45 - Aggiornato il 19/03/2024 19:50

Lungo la scia del “Fisco amico” annunciato da Giorgia Meloni, principio guida della riforma fiscale, si inserisce un vero e proprio “patto” tra il contribuente e il Fisco stesso: stiamo parlando del Concordato biennale preventivo, che, in combinazione con l’Isa (Indice sintetico di affidabilità fiscale) calcolato dall’Agenzia delle Entrate in base al comportamento dei contribuenti, su cui torneremo, può dar vita a una vera rivoluzione. Noto anche con la formula “Patto con il Fisco”, il concordato preventivo sarà proposto a 2,7 milioni di Partite Iva (su 3,7 milioni complessive) con redditi fino a 5 milioni di euro. Per tale, amplissima, platea sussisterà la possibilità di allinearsi alle aspettative del Fisco entro un arco temporale di due anni. L’obiettivo è raggiungere il punteggio massimo negli Isa, ovvero gli Indicatori Sintetici di Affidabilità, che rappresentano una sorta di pagella fiscale per le attività commerciali, con i voti espressi in decimi, ovvero che arrivano sino a un massimo di 10. Il Fisco elaborerà la proposta sulla dei dati complessivi comunicati dal contribuente tramite apposito applicativo web di calcolo, che a regime sarà disponibile il 1° aprile di ogni anno mentre per il 2024, in sede di prima applicazione, sarà operativo il 15 giugno. (Continua a leggere dopo la foto)

partite iva concordato preventivo biennale

I tempi per accettare (o rifiutare) il “Patto col Fisco”

Le partite Iva avranno tempo sino al 15 ottobre per accettare, o anche rifiutare, il reddito stimato dallo Stato per i due anni seguenti. In caso di risposta negativa, finiranno in una “lista nera” di attività che verranno sottoposte a controlli maggiormente stringenti. Coloro che, al contrario, sceglieranno di seguire la strada del Fisco potranno godere di alcuni benefici tra cui una moratoria sugli accertamenti assieme a rimborsi di imposta più veloci. Il meccanismo potrebbe prevedere la formulazione di una proposta che porti il contribuente a un Isa pari a 10. Per ottenere un voto più alto per gli Isa dell’Agenzia delle Entrate, occorre precisare che la valutazione verrà ottenuta in due date uguali, definita per metà nel 2025 e la restante quota nel 2026. L’Agenzia delle Entrate, nella sua proposta preventiva, potrà calcolare un eventuale incremento del reddito e della produzione netta, rispetto a quello dell’anno di riferimento preso a base, “fino al massimo del 10%”, come è stato comunicato. Le risorse provenienti da tale concordato saranno destinate al fondo “taglia-tasse”, a sua volta introdotto dall’esecutivo per supportare economicamente le misure della delega fiscale, e particolarmente il taglio dell’Irpef. (Continua a leggere dopo la foto)

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Come viene elaborata la proposta di concordato

Come abbiamo solo parzialmente anticipato, la proposta del Fisco viene elaborata “in coerenza con i dati dichiarati dal contribuente e comunque nel rispetto della sua capacità contributiva” e di quelli presenti nelle banche dati pubbliche. Gli altri elementi considerati sono gli andamenti economici e di mercato, la redditività individuale e quelle settoriali desumibili dagli Isa. Per rendere il tutto più chiaro, Il Messaggero ha proposto un esempio: riguarda un’attività commerciale che vanti 444 mila euro di ricavi, e con un 10 in “pagella fiscale”, nel 2025 dovrebbe dichiarare 57.124 euro. Il Fisco, invece, nel concordato biennale preventivo chiederà 58.157 euro, circa mille euro in più da dividere sul biennio. L’aumento è stato stabilito in maniera provvisoria nello 0,6% per il 2024 (la dichiarazione dei redditi 2025) e dell’1,1% nel 2025 (per la dichiarazione dei redditi del 2026).

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