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Pubblicato il 27/09/2019 15:15

Una lotta all’evasione fiscale che passi dal contrasto all’utilizzo del denaro contante, che in futuro in molti vorrebbero sempre meno presente nella vita dei cittadini. E che però, stando a quanto dichiarato dal deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina, andrà portata avanti con attenzione: “Attenti con la moneta elettronica, c’è anche un’evasione di sopravvivenza, non possiamo ignorarla, altrimenti facciamo morire una parte significativa del nostro tessuto economico e sociale”.

Stefano Fassina in una immagine del 25 febbraio 2013. ANSA/ETTORE FERRARI

“Dobbiamo far precedere alle misure di disincentivo del contante – ha aggiunto Fassina – interventi di alleggerimento del carico fiscale e di adempimenti sulle micro e piccole attività economiche, continua Fassina. Rivediamo prima il forfettone approvato lo scorso anno. Non abbiamo bisogno dell’ennesima indistinta crociata. Dobbiamo distinguere nell’universo dell’evasione fiscale”.

“Nessuna legittimazione – ha concluso Fassina – ma politiche differenziate. Invece che dai più piccoli, dai poveri cristi, l’offensiva antievasione cominciamola dalle imprese con la residenza fiscale e giuridica nei vari paradisi, con le multinazionali del web, con chi fa sofisticata elusione fiscale immune all’eliminazione del contante”.

Parole che rischiano di creare qualche scompiglio in un governo che dovrà affrontare il problema memore di quanto indicato in passato dalla Corte dei Conti, che spiegava come in passato le strategie di contrasto dell’evasione abbiano funzionano poco e male perché caratterizzate da “andamenti ondivaghi e contraddittori”.

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