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Il paradosso italiano: le privatizzazioni fanno flop ma si demonizza l’intervento dello Stato

Pubblicato il 06/07/2020 16:53

Nel contesto di una crisi economica senza precedenti alla quale si fatica ancora a trovare risposte efficace (in attesa che i millantati aiuti Ue prima o poi facciano capolino all’orizzonte, per ora totalmente sgombro) c’è una polemica stonata che sta occupando le pagine dei giornali. A lanciarla è stata Confindustria, all’attacco dell’idea di uno Stato azionista. “Ci si limiti agli aiuti” è il concetto espresso in queste ore. In un Paese dove, però, cinque delle prime dieci società italiane per valore di borsa sono delle partecipate proprio dallo Stato. In pratica parliamo delle le aziende con maggiori fatturati e un numero più alto di dipendenti impegnati.

Il paradosso italiano: le privatizzazioni fanno flop ma si demonizza l'intervento dello Stato

Addirittura, spiega il Fatto Quotidiano, se escludiamo banche e assicurazioni da questa particolare graduatoria, ecco che il numero di partecipate pubbliche sale a cinque su sette tra le aziende con i maggiori fatturati. I grandi gruppi di produzione ad alto valore aggiunto tecnologico presenti nel listino di Piazza Affari sono, con poche eccezioni, tutte in parte di proprietà dello Stato: Eni, Leonardo, Fincantieri, Saipem, Snam, Stm. Una realtà che cozza con quella facile lettura, ancora diffusa nel nostro etere, che vuole l’ingresso dello Stato nelle società come un pericolo dal quale non potranno che nascere sprechi e gestioni scriteriate.

Il paradosso italiano: le privatizzazioni fanno flop ma si demonizza l'intervento dello Stato

La nostra storia insegna come, piuttosto, è il settore privato a non essere mai riuscito a fare il salto di qualità e dar vita ad aziende di dimensioni internazionali. Vive, queste ultime, soltanto quando lo Stato è corso in aiuto mettendo a disposizione le proprie risorse e indirizzandone la gestione. Da Telecom ad Alitalia passando per quell’Autostrade per l’Italia che si trascina ancora dietro l’ipotesi (quasi tramontata per gentile concessione dem) della revoca, la lista di flop è lunghissima. E rischia di allungarsi, con rischi inediti già ben delineati.

Il paradosso italiano: le privatizzazioni fanno flop ma si demonizza l'intervento dello Stato

Sì perché in un mondo dove parole come aiuti di Stato, mano pubblica, Stato forte e via dicendo sono considerati alla stregua di bestemmie da una parte degli economisti, le privatizzazioni vengono ancora viste come la panacea a ogni male. Ignorando gli errori passati. E ignorando il fatto che possano nascondere delle trappole neanche troppo celate: accogliamo a braccia aperta, ad esempio, gli aiuti che arrivano dalle aziende cinesi, dimenticando con estrema facilità quanto la mano di Pechino sia onnipresente in ognuna di esse. Il nostro Stato no, insomma, quello degli altri sì. Anche quando si tratta di un regime bello e buono.

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