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Il lockdown dei ricchi: ecco chi ha fatto fortuna durante la crisi (con la complicità dei governi)

Pubblicato il 21/07/2020 12:13 - Aggiornato il 21/07/2020 12:39

In un mondo congelato dalla pandemia, che ha cominciato a muoversi soltanto a fatica dopo mesi interi costretto a casa dall’emergenza sanitaria, c’è chi invece di disperarsi può addirittura esultare. Sì perché se è vero che tanti settori hanno ricevuto vere e proprie mazzate dal lockdown e fanno tuttora fatica a rialzare la testa, in attesa di aiuti che arrivano spesso tardi e in maniera insufficiente, i colossi del web possono invece contare su un volume d’affari da capogiro, intensificato da mesi di misure restrittive che hanno portato a un’improvvisa accelerazione in avanti delle nostre abitudini di vita, sempre più digitali.

Il lockdown dei ricchi: ecco chi ha fatto una fortuna durante l'emergenza sanitaria

Facebook, Amazon, Apple, Netfilix, Google. Sono i nomi dei magnifici cinque, quelli che fanno registrare numeri superiori a quelli di intere nazioni. E che hanno sottratto volumi di affari ad altri marchi, quelli che non lavorano nel settore del digitale, in un meccanismo perverso che continua a spingere la concentrazione di denaro, tanta, nelle mani di pochissimi. Come spiegato dal dirigente e scrittore Guido Maria Brera sulle pagine della Stampa, “all’inizio dell’estate, quando i contagi globali toccavano il picco, il Nasdaq è schizzato sopra i 10 mila punti. Proprio quando la paura imperversava nel mondo, la borsa delle piattaforme digitali segnava il suo massimo storico. Abbiamo così assistito alla realizzazione dell’ambizione dell’industria digitale: miliardi di persone connesse, miliardi di dollari spesi, uno stravolgimento del lavoro e dell’intrattenimento”.

Il lockdown dei ricchi: ecco chi ha fatto una fortuna durante l'emergenza sanitaria

Una fase inedita del capitalismo che ha visto gli Stati finire per regalarsi a un ruolo decisamente singolare: quello di prezioso aiuto per speculatori e investitori. Proprio mentre la crisi faceva sentire i suoi effetti più drammatici e i governi si affrettavano a interventi disperati per effettuare salvataggi finanziari, si cementifica uno status quo che vedeva i poteri nazionali incapaci di arginare il potere crescente dei giganti del digitale. La politica ha prima permesso la creazione dei loro imperi, consentendo lo sfruttamento di grandi vantaggi competitivi sul piano tecnologico e l’accaparramento di fette sempre più ampie dell’economia tradizionale in cambio dei servizi offerti. Poi si è mostrata incapace di controllarli.

Il lockdown dei ricchi: ecco chi ha fatto una fortuna durante l'emergenza sanitaria

Allo stesso tempo, si è cercato di proteggere i mercati finanziari a ogni costo, gli occhi sempre puntati a Wall Street mentre si contavano i morti in tutto il mondo. La naturale conseguenza di un’economia sempre più subordinata alla finanza. In una continua rincorsa che vede i poveri battersi per la protezione dei propri risparmi, pochi. E i ricchi continuare ad aumentare un volume d’affari talmente imponente da non essere nemmeno più quantificabile.

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