Mai così alta negli ultimi 27 anni. I prezzi continuano a salire senza sosta e l’inflazione sale al 5,7% a febbraio, registrando un +4,8% dal mese precedente. L’Istat conferma la stima preliminare sull’andamento dell’inflazione, che cresce per l’ottavo mese consecutivo, raggiungendo un livello che non si registrava da novembre 1995.
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I dati del 2022
Il 2022 vede quindi un’inflazione acquisita al 4,3%, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nel resto dell’anno. Confcommercio però mette in guardia, anche in assenza di peggioramenti sui fronti geopolitico ed energetico, un tasso medio per l’anno «superiore al 5% è ampiamente prevedibile».
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Allarme consumatori
Una vera e propria stangata pronta ad abbattersi sulle famiglie, con previsioni che arrivano fino a 2.300 euro. I beni energetici sono quelli che più incidono sul carovita: i prezzi passano da +38,6% di gennaio a +45,9% di febbraio, la componente non regolamentata (tra cui i carburanti) sale da +22,9% a +31,3%, mentre i prezzi dei beni energetici regolamentati (le tariffe di gas e luce a mercato tutelato), anche a febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (stabili a +94,6%). Le associazioni di categoria si appellano al Governo affinché ponga in essere nuovi interventi risolutivi per fronteggiare i rincari, dall’energia ai carburanti fino a pane e pasta, fermando anche le speculazioni.
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Il caro prezzi colpisce trasversalmente
I beni alimentari sono particolarmente soggetti ai rincari, i prezzi salgono oltre il 4% sul carrello della spesa. Una vera e propria stangata per le famiglie. Il record, calcola l’Unc, spetta ai nuclei numerosi con più di tre figli con una batosta pari a 2.307 euro, 405 euro per il carrello della spesa; per una coppia con due figli, l’aggravio annuo è pari a 2.051 euro. Si nutrono dubbi, però, sulla crescita incontrollata dei listini: «il timore concreto è che si stiano registrando forti speculazioni, con aumenti ingiustificati anche sui beni di largo consumo come pane e pasta» afferma il Codacons, dopo aver presentato un esposto ad Antitrust e 104 Procure anche in merito ai rincari. Il timore cresce anche nelle imprese. È fondamentale che il Governo intervenga per «bloccare la corsa dei beni energetici, con il taglio dei prezzi dei carburanti e la riduzione delle bollette, per mettere in sicurezza famiglie ed imprese che si trovano, dopo due anni di crisi sanitaria, nuovamente in emergenza», avverte Confesercenti.
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L’uomo della provvidenza non sembra poi essere tanto provvidenziale. La gestione Draghi si sta rivelando un vero e proprio disastro su più fronti, da quello sociale a quello economico, l’Italia sembra fare acqua da tutte le parti, con buona pace di Sergio Mattarella e dell’autoproclamatosi “Governo dei Migliori”.
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