Verrebbe da dire: con che coraggio! Già, perché sulla questione Mes è intervenuto anche Valdis Dombrovskis (non poteva mancare lui all’appello) e lo ha fatto attaccando l’Italia. si dice sorpreso dalle preoccupazioni sollevate dall’Italia sul Mes. Il vicepresidente della Commissione europea, intervistato dal Corriere della Sera, ha espresso tutto il suo stupore: “Non mi aspettavo questa reazione da parte dell’Italia a uno stato così avanzato, dopo una lunga discussione”. E ha difeso la riforma del fondo salva-Stati: “Sostiene importanti innovazioni, soprattutto il backstop per il Fondo unico di risoluzione, che aumenterà la stabilità per tutti i Paesi dell’area euro”.

Il vicepresidente della Commisione europea ha tentato di tranquillizzare gli italiani, continuando a promuovere così la fregatura che si chiama Mes: “Ho sentito preoccupazione per una ristrutturazione automatica del debito”, ma ha voluto precisare che “questo meccanismo” non è contenuto “né nel Mes attuale né nel Trattato di riforma”. È comunque soddisfatto per l'”accordo di principio trovato l’altra notte, in modo da rassicurare l’Italia su specifiche preoccupazioni che aveva manifestato”.

È stato toccato anche il tema del debito pubblico del nostro Paese, altra ramanzina, e poi ricorso alla diplomazia per quanto riguarda la manovra italiana: “La nostra opinione è già ben nota. Abbiamo invitato tutti gli Stati membri con un bilancio a rischio di essere non conforme ai requisiti del Patto di stabilità di correggere le loro strategie finanziarie”. Dombrovskis infine si è detto tranquillo su un’ipotetica recessione nell’Ue: “Non ce l’aspettiamo, anche se è vero che in passato abbiamo visto un indebolimento delle economie europee e mondiali. Tutti gli Stati membri sono destinati alla crescita”.

Tuttavia vi è una serie di rischi interconnessi “che potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita se si materializzassero”. Dunque soprattutto i Paesi con un debito molto alto dovrebbero “portare avanti politiche fiscali prudenti. E certamente, quelli che hanno lo spazio fiscale dovrebbero usarlo adesso”.
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