La domanda è apparentemente semplice, ma la risposta è assai complessa e soprattutto importante. Perché non ci pensiamo mai, ma ci riguarda da vicino, molto vicino. Chi emette più onde elettromagnetiche? A fare un’accurata analisi ci ha pensato Fabio Fantoni con un suo articolo su Il Sole 24 Ore. E si parte da un dato: oggi più di tre miliardi le persone posseggono almeno uno smartphone, ma il numero complessivo è certamente superiore (qualcuno ne ha anche due, per sfizio o per lavoro). E allora: quanto e come veniamo bombardati?
Contando che ogni dispositivo elettronico genera un campo elettromagnetico, e visto l’utilizzo intensivo che se ne fa ogni giorno, Fantoni ha pensato di far un approfondimento sul tema del Tasso di assorbimento specifico, più comunemente noto con l’acronimo di SAR (dall’inglese, Specific Absorption Rate).
Questa misura esprime la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano a seguito di un’esposizione con un campo magnetico a radiofrequenza. L’esperimento è stato effettuato collocando i cellulari accanto all’orecchio che è (o forse era, visto l’uso che se ne fa oggi) il punto tipico per le condizioni reali di utilizzo generico, individuando appunto la testa come parte del corpo coinvolta.
Stando alle normative europee, qualsiasi dispositivo elettronico (non solo gli smartphone) non può superare il valore massimo di SAR, ovvero 2 Watt per chilogrammo. L’articolo parte dalle buone notizie: “Tra gli smartphone per i quali sono disponibili sia prezzo di lancio che valore del SAR, sono davvero pochissimi i casi che si avvicinano alla soglia di sicurezza fissata a 2W/Kg dall’Unione Europea”.
“Il gruppo caratterizzato da un Tasso di assorbimento specifico inferiore ad 1 W/Kg comprende otto marchi, tra i quali anche il colosso coreano Samsung. Sul fronte opposto invece compare la coppia formata da Oppo e OnePlus, i cui valori medi sono superiori ad 1,25 W/Kg con un prezzo di lancio sempre nell’intorno dei cinquecento dollari, mentre del tutto solitario, come ipotetico spartiacque a quota 1,01 W/Kg troviamo Apple”.
Samsung e Lg sono i più virtuosi con valori più bassi. “Samsung si aggiudica il primo posto per il valore medio più basso di SAR pari a 0,40 W/Kg (a fronte di un prezzo medio di 551 dollari), staccando la coppia di inseguitrici costituita da LG e Nokia, entrambe ferme a quota 0,46 W/Kg. Ed è proprio la stessa Samsung che, insieme alla decisamente meno conosciuta Wiko, riesce a piazzare due dei sui modelli nella top5 degli smartphone con il minore impatto in termini di energia elettromagnetica assorbita”.
Nell’elenco dei migliori dispositivi, al primo posto compare il LENNY 4 prodotto dalla sopracitata Wiko “grazie ai soli 0,15 W/Kg, soffiando il primato al Note 8 di Samsung (0,17), ai quali poi fanno seguito UPULSE sempre di Wiko (0,18), e la coppia costituita dal Samsung Note 10+ e dal Redmi Note 8 di Xiaomi (entrambi a 0,19)”.
“Curiosamente – conclude Fantoni- se due dei migliori cinque smartphone a livello di SAR sono prodotti da Wiko, allo stesso modo, il medesimo produttore può vantare un primato analogo tra i peggiori della lista con il VIEW PRIME che addirittura risulta essere il modello con il maggiore impatto per assorbimento di energia con un valore pari a 1,89 W/Kg”.
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