Lo andiamo dicendo fin dall’inizio, e continuano ad arrivare conferme: il passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia è una vera fregatura. I costi in bolletta non fanno che aumentare, tra la disperazione e la rassegnazione delle famiglie già stremate da inflazione e altre spese. Ricordiamo che la fine del mercato tutelato è inserita da Draghi come “riforma abilitante del Pnrr” per far felice l’Europa. Il governo Meloni, quindi, per intascare la terza rata Ue, ha portato avanti la follia. Il mercato libero è oggi composto da una giungla di 700 operatori che in modo spesso illecito si contendono i clienti. Da luglio, però, i poveri italiani finiranno prima nelle “tutele graduali”, dove ci staranno per tre anni, dove saranno serviti da operatori che se li sono accaparrati con delle aste. Passat i 3 anni, inizierà il vero delirio, con costi che strozzeranno le famiglie. (Continua a leggere dopo la foto)
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La conferma è arrivata, indirettamente, dal presidente di Arera Stefano Besseghini, che in audizione alla Camera ha ammesso che oggi i 10 milioni di clienti che sono ancora nel mercato tutelato pagano molto meno in bolletta di quelli nel mercato libero. Sostanzialmente ha spiegato tutto: nel tutelato si pagava meno, nel libero si paga (e pagherà) di più. Cittadini fregati e aziende felici. Come evidenza Il Fatto Quotidiano, è sempre stato così: “Dal 2012 al 2020 (dati Arera) il risparmio medio è variato da 0,8 a 4,39 centesimi per kilowattora (il 16% del prezzo totale); nel 2019, al netto delle imposte, i clienti del mercato tutelato hanno pagato in media il 13% in meno di quelli passati al libero, nel 2020 il 24% in meno (189 euro contro 234)”. (Continua a leggere dopo la foto)
Besseghini ha spiegato che nella seconda metà del 2023 il trend è stato “molto significativamente a favore del mercato tutelato”, dove il prezzo medio totale pagato dai clienti è stato di 28 centesimi il kilowattora contro i 39 del mercato libero (una differenza del 39%). Mica bruscolini. Altra fregatura? Da luglio, i clienti che finiranno nelle “tutele graduali” pagheranno molto meno di quelli sul libero mercato, ma meno persino di quelli “vulnerabili” rimasti nella “maggior tutela”: in media 130 euro nel 2024. Un suggerimento che danno molti esperti? Fino a luglio chi è nel libero mercato può chiedere di rientrare nel tutelato e finire poi nelle “tutele graduali” per 3 anni risparmiando così sulla bolletta.
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