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Allarme “white striping” nei polli al supermercato: di cosa si tratta e quali sono i rischi per la salute

Pubblicato il 08/03/2024 16:07

Avete mai sentito parlare di “white striping”? Ultimamente questo termine ha preso a circolare vorticosamente, dopo la denuncia mossa da “Essere animali” nei confronti del petto di pollo della Lidl. La fondazione ha denunciato quanto scoperto all’interno dei discount del colosso Lidl. Fra dicembre 2023 e gennaio 2024, ha analizzato diverse confezioni di petti di pollo provenienti da 38 punti vendita Lidl sparsi sul territorio nazionale e il risultato è stato sorprendente: il 90% dei pacchetti mostrava la presenza di white striping (o strisce bianche), ossia una malattia che colpisce il 50-90% dei polli che vengono allevati in ambienti sovraffollati, con scarse condizioni igieniche, a un ritmo estremamente rapido per soddisfare la richiesta dei consumatori. “Questo aumento di peso repentino ed esponenziale, che colpisce in particolar modo il petto, non fa arrivare sangue e ossigeno alle fibre muscolari provocando così una forte infiammazione e persino la morte”. Un processo che cambia l’aspetto e la consistenza della carne. Subito è scoppiata la polemica, con l’azienda che si è dovuta difendere. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il white striping ha qualche conseguenza sui consumatori? Secondo gli esperti questo è sintomo di aumento di grassi e scarsa qualità della carne. La Lidl, però, ha prontamente replicato a “Essere animali”, parlando di accuse false e impegno per il benessere animale. Ecco la posizione dell’azienda: “In riferimento alle accuse infondate e ingiustificate mosse dall’associazione animalista Essere Animali, Lidl Italia prende nettamente le distanze dalla diffusione in tono allarmistico di tali notizie, non veritiere e mirate esclusivamente a ottenere visibilità mediatica a discapito della corretta informazione al consumatore. La presenza di striature bianche nei petti di pollo (“white striping”) comunemente disponibili in commercio, come riportato dai fornitori di Lidl e confermato dall’associazione di categoria dei produttori di carni (UNAItalia), non comporta alcun rischio per la salute del consumatore, può essere solo in parte riconducibile al tipo di allevamento e viene rilevata con frequenza trascurabile”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Lidl la sua difesa: “Nel prodotto selezionato per Lidl, infatti, così come confermato dai fornitori della Catena, le striature bianche sono riscontrabili in una percentuale inferiore al 5”. Nel ribadire “il suo continuo e immutato impegno nello sviluppo di migliori standard di benessere animale”, Lidl Italia annuncia la possibilità di denunciare essere Animali per quelle che definisce accuse diffamatorie, e conferma il suo lavoro a favore della salute dei polli: “Un impegno concreto, intrapreso ben prima delle campagne avviate da Essere Animali, che si traduce, per esempio, nell’adozione, in collaborazione con i propri fornitori, di azioni concrete per migliorare le pratiche di allevamento e offrire quindi un assortimento sempre più responsabile”.

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