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L’Europa vuole i nostri risparmi. Ecco il piano per consegnare i conti correnti degli italiani a tedeschi e francesi

Pubblicato il 02/03/2024 10:39

L’allarme arriva non da una persona qualunque, ma da Lando Maria Sileoni, storico bancario italiano e segretario generale della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani. Sileoni, in un colloquio con LaVerità, ha spiegato come l’Europa si mangerà le nostre banche, dando l’ennesima prova di come l’Ue sia una sciagura per il nostro Paese e per i nostri interessi. Sileoni parla dell’ennesima follia europea e spiega: “Il Parlamento europeo sta studiando, a fari spenti, la possibilità di azzerare gli attuali limiti alle fusioni sovranazionali. L’idea di fondo, che non condivido, è mettere le banche europee in condizione di respingere eventuali aggressioni da parte dei grandi colossi americani. Il rischio per noi, però, è cancellare le banche italiane che, sulla carta, potrebbero essere oggetto di operazioni ostili da parte dei due o tre principali gruppi europei. Mi riferisco a qualche gruppo francese e spagnolo…”. Poi Sileoni entra più nel dettaglio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Spiega ancora Lando Maria Sileoni come la mossa europea può portare alla fine del nostro sistema bancario. “Basti pensare che noi abbiamo il Golden power, che interviene in caso di cessione delle aziende strategiche italiane. La prima iniziativa che potrebbero intraprendere a livello europeo è quella di creare le condizioni per superare la norma nazionale sul Golden power. Poi, se la Ree fosse d’accordo, potrebbero creare dei parametri più stringenti per esercitare l’attività di gruppo bancario. Mi riferisco a valori come, ad esempio, i requisiti di capitale che riguardano i fondamentali di una banca”. E poi: “Nel caso in cui grandi gruppi internazionali dovessero rilevare banche italiane, la raccolta nazionale finirebbe tutta in capo a loro, all’estero”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine Sileoni bombarda l’Unione europea, spiegando come, con la scusa del Green, indebolirà alcuni paesi, Italia compresa. “Stanno creando il problema che non c’è. È un allarme ingiustificato. […] Il governo italiano deve prima comprendere cosa sta accadendo a Strasburgo e a Bruxelles, poi deve farsi sentire. In ballo c’è un interesse nazionale da tutelare. Le nostre banche sono fondamentali per sostenere la nostra economia, le nostre imprese, le famiglie, i consumi e chi ci lavora. Possiamo permetterci di avere solo o quasi banche straniere? La ricchezza finanziaria degli italiani vale 5.200 miliardi di euro, quasi il doppio del debito pubblico e tre volte il Pil del Paese. Tutti quei soldi fanno gola ai grandi gestori finanziari e, se non fermano questa iniziativa, corriamo il rischio che siano gestiti più nell’interesse di altre economie e meno della nostra. Francamente, vorrebbe dire essere colonizzati finanziariamente”.

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