Zingaretti ci ha provato in tutti i modi a insabbiare la vicenda delle mascherine nella Regione Lazio. Ma fortunatamente c’è sempre qualcuno che resta vigile a monitorare gli sviluppi. Come è ormai noto, il segretario del Pd aveva ordinato una fornitura di mascherine che la EcoTech srl, la società di Sergio Mondin, controllata per una metà da un cinese e per l’altra metà da un’impresa amministrata da Anna Pena, la moglie di Mondin, avrebbe dovuto consegnare alla Regione Lazio ad aprile. Il prodotto è stato comprato con l’acconto da 14,5 milioni della Regione Lazio. Ma fino ad oggi, di questo materiale, nemmeno l’ombra. E pensare che era una questione di assoluta priorità per gli abitanti del Lazio avere quelle mascherine in piena emergenza. Ma Zingaretti si sa che coi tempi ci azzecca sempre, e così, passata l’emergenza, finalmente – con 5 mesi di ritardo – è arrivata una piccola parte di quello che aveva ordinato.
Come raccontano Fabio Amendolara e Giuseppe China su La Verità, “si tratta di 600.000 Ffp2 che ora si trovano stipate in magazzini a Fiumicino e a Malpensa. Ma dalla Regione ora non ne vogliono sapere: «Il contratto è rescisso ed è stato notificato un decreto ingiuntivo». A conti fatti, per la Regione la EcoTech deve restituire l’acconto. Dagli uffici dell’ente amministrato da Nicola Ziagaretti liquidano così la questione: «Le vendessero per restituire i fondi»”. Ma la questione è ovviamente più complessa di così, e questo non è altro che l’ennesimo tentativo di “buttarla in caciara”.
La Regione aveva anticipato alla Eco Tech 11 milioni di euro, che Mondin all’epoca girò al fornitore Exor Sa ltd, ditta svizzera. “L’unica fornitura portata a segno sono i 2 milioni di mascherine chirurgiche arrivate prima che scoppiasse il caso. Ai quali si aggiungono le 600mila consegnate a fine aprile e validate a giugno dall’Inail. La Procura di Roma, che indaga per «inadempimento di contratti di pubbliche forniture», ovviamente segue la vicenda con attenzione”. Gli avvocati di EcoTech srl, Giorgio Quadri e Cesare Gai, contattati dalla Verità, spiegano: “Quelle mascherine non possono essere vendute. Chi l’ha scritto ha divulgato un grandissima fesseria. I 600mila dispositivi di cui stiamo parlando sono arrivati in Italia tra il 21 e il 25 aprile. Il contratto tra EcoTech e Regione Lazio non era stato risolto”.
La fornitura non solo è tardiva. È anche incompleta. E il materiale è diverso. “Ancora oggi ci traviamo davanti all’ennesima vergogna che evidenzia l’incapacità della giunta Zingaretti”, commenta la consigliera regionale Laura Corrotti: “È al limite dell’immaginabile che la stessa società che doveva consegnare le mascherine ora sta facendo affari mentre i soldi dati dalla Regione ancora attendiamo di riceverli tutti indietro. Sarebbe quantomeno opportuno che Zingaretti anziché fare campagna elet-torale in altre regioni, si concentri nel Lazio o altrimenti si dimetta”.
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