Mentre i ministri Roberto Speranza e Luigi Di Maio insistono in un imbarazzante silenzio, la vicenda del report redatto dall’Oms e poi fatto sparire per non mettere in difficoltà il governo giallorosso si allarga. In queste ore, infatti, il ricercatore Francesco Zambon ha scelto di rinunciare all’immunità diplomatica e presentarsi in Procura per raccontare la propria versione dei fatti, rivelando di aver subito forti pressioni per correggere alcuni passaggi dello studio che evidenziava come l’Italia non avesse un piano pandemico aggiornato.
Il Corriere della Sera ha rivelato il contenuto delle dichiarazioni rese da Zambon, che ha spiegato di essere stato minacciato affinché il dossier sparisse per poi fare di nuovo capolino in versione “riveduta e corretta”. Falsamente, perché il nostro Paese aveva un piano pandemico fermo al 2006 e nella seconda versione del testo, invece, risultava aggiornato al 2017. Un camuffamento grottesco, considerando che a cambiare era soltanto la data, mentre il resto dei dati era fermo a oltre dieci anni fa. Il verbale del colloquio, durato circa cinque ore, è stato secretato.
Stando alle indiscrezioni, però, Zambon avrebbe risposto punto su punto, entrando nel dettaglio di quanto è accaduto a maggio, quando lui e altri 10 ricercatori dell’ufficio europeo di Venezia dell’Oms avevano pubblicato lo studio “Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid”. Dopo a pubblicazione, ecco arrivare le forti pressioni. Da parte di chi? Del potentissimo direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra membro del Comitato tecnico-scientifico, che si sarebbe assunto in prima persona la briga di “coprire” le mancanze italiane e soccorrere così il governo, e in particolare il ministero della Salute, che rischiava di essere travolto dalle polemiche.
Zambon ha parlato di minacce, con tanto di paventata “perdita del posto di lavoro”, qualora i ricercatori non avessero obbedito alle direttive di Guerra, nascondendo le difficoltà italiane sotto un tappeto di bugie. Una vicenda sollevata dai servizi di Report e che vede ancora gli esponenti del governo giallorosso nascondere la testa sotto la sabbia, di fronte alle richieste della Procura di Bergamo che però è ancora costretta a scontrarsi con l’immunità diplomatica dietro la quale l’Oms nasconde i propri dipendenti.
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